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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
L'edizione odierna del Corriere dello Sport si sofferma sul momento del portiere del Napoli, Alex Meret. C’è stato un tempo, neanche esageratamente lontano, in cui il campo si è perso nelle nebbie di un anno insopportabile, tra turn-over e accidenti vari che hanno provveduto a riempire l’orizzonte di bruma. Il friulano in panchina, alle spalle di Ospina, che sa agevolare la manovra dal basso. Poi, 7 marzo 2021, la svolta con il Crotone, in una gara apparentemente comoda e divenuta turbolenta, come varie volte capitato in questi otto mesi. Meret diventa titolare, lo sarà in sei gare su sette e saltando solo quella di Marassi con la Sampdoria.
Alex Meret è accompagnato da una narrazione che siè guadagnato sin dai banchi di scuola e che è poi stato sostenuta da «critici eccellenti» incantati dalle sue qualità. A Napoli ha dovuto lasciare scivolare tra le proprie mani una severità stridente con ciò che Zoff e Buffon, ad esempio, pensano di lui. Ma ora che sta di nuovo lì, con continuità, ha sistemato i guanti e pure l’umore. La Champions chiama e l’Europeo è un sogno da afferrare anche attraverso un quarto posto da strappare con un colpo di reni che allontani da sé o Gollini o Cragno o entrambi.
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