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Meret, la luce nell’ombra del secondo tempo di Genoa: finalmente padrone della porta

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Il portiere azzurro è stato decisivo nella vittoria degli azzurri a Marassi
Sara Ghezzi

Alex Meret contro il Genoa si è preso una rivincita contro i detrattori risultando determinante nella vittoria degli azzurri. L'edizione odierna deIl Mattino gli dedica un ampio approfondimento. A seguire un estratto dell'articolo.

Meret, la luce nell'ombra del secondo tempo di Genoa: finalmente padrone della porta

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"Preciso, immutabile e freddo. Alex Meret allunga le mani sulla partita e salva il Napoli. Dopo un primo tempo di dominio con grande velocità e aggressività, nel secondo c'è stato un cedimento strutturale e psicologico, ma Meret ha tenuto. Per quattro volte è stato decisivo, anche se non ha potuto fare nulla sul gol di Andrea Pinamonti. Su tutto il resto è stato perfetto, reagendo prontamente su tiri, colpi di testa e palle sporche, tolte dagli angoli, respinte con reattività in alto e basso. Non si è mai lasciato sorprendere, padrone della porta e dell'area. Nonostante il Genoa abbia tentato e ritentato, campeggiando nella metà campo del Napoli, Meret come pure Lobotka e Anguissa ha tenuto, non distraendosi, non lasciando mai gli angoli ai palloni genoani. Anzi. Si è steso e risteso, tuffandosi a difesa della vittoria. Il merito è tutto suo. Uomo partita e soprattutto uomo della resistenza, una resistenza causata da un Napoli che non ha saputo né affondare quando c'erano tutte le condizioni, né gestire, ma che ha subito troppo e inutilmente, chiamando Meret a una prestazione straordinaria, costringendolo a diventare il protagonista della partita, quando poteva essere un turista a Genova. Fino al novantaduesimo è durato il suo lavoro da Superman: quando su un tocco sporco di Mario Balotelli si è dovuto lanciare a difendere il due a uno, come aveva fatto anche poco prima: cross dalla destra in area, Pinamonti ci arriva di testa, la sfiora Balotelli, ma ancora una volta Meret dice no. Non ha mancato nessun incontro con lo sforzo, né col salto né col tuffo, trovandosi sempre a coprire la porta. Con molta sicurezza. Oltre la vittoria e la momentanea vetta della classifica, il Napoli torna a casa con un portiere di sicurezza, nonostante una partita spuria, prima ottima, poi in apnea. Invece, Meret non è mai andato in apnea, anzi, si è anche divertito a ritrovarsi il suo malgrado a recitare la parte dell'assolutista. Come quando su colpo di testa angolato di Milan Badelj, si è dovuto stendere per mandare in angolo il pallone. E minuti prima aveva smanacciato dieci sempre in angolo un tiro a giro di Pinamonti. Gli allunghi di Meret sono valsi come i gol, anche di più. Senza, il Genoa avrebbe ottenuto il pareggio. [...] E Meret si è fatto trovare pronto, si è fatto carico in acrobazia del ruolo, respingendo tutto quello che gli capitava a portata di sguardo. Ha dimostrato di essere un portiere adulto di una difesa bambina, facilmente ingannabile senza la guida di Alex Buongiorno. Ma il sapere accumulato, servirà in altre partite. Quando si spera che Meret possa tenere di più il pallone tra le mani mostrandosi sereno e disinvolto, e non trovandosi a buttarlo in angolo con l'allarme dei naufraghi, anche se per pochissimi secondi, pescando sempre la migliore risposta delle sue braccia. Questa stagione rischia di diventare quella del suo definitivo passaggio d'ombra: da portiere bravo ma incostante, una certezza assoluta. Da cristallo a diamante. Da olmo a quercia. Senza l'affanno e la disperazione dei ripiegamenti difensivi che diventano peso sulle sue spalle da cardillo addolorato".