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Foto SSCN
Manca sempre meno al nuovo debutto di mister Mazzarri sulla panchina del Napoli, in occasione del big match al Gewiss Stadium con l'Atalanta. Il nuovo allenatore è stato costretto a calarsi il più rapidamente possibile nella nuova dimensione azzurra, per riconoscere i problemi riscontrati in avvio di stagione e tentare di eliminarli quanto prima. Un Walter emozionato ha vissuto giorni frenetici a Castel Volturno.
Di seguito i dettagli svelati dall'edizione odierna de Il Corriere dello Sport: "Toglietegli tutto ma non quel filo (?) d’ansia che, a rintocchi ritmici, manco fosse un cronometro dell’anima, aiuta a vivere a modo suo, dentro uno schema - il WM - ch’è una forma d’identità, «io sono io e lasciatemi perdere». Oggi non è come allora, non c’è nulla di quel tempo che possa ricordare i giorni e le notti d’un decennio fa e quel battito animale che allungava partite sino all’infinito: stavolta, evitando qualsiasi forma di calcolo, bisogna andare incontro al vento, tenersi la giacca addosso, e poi inseguire una dimensione nuova e quasi surreale. A ventiquattro ore dall’Atalanta, a Bergamo, non c’è posto per pensieri scapigliati nella testa di Walter Mazzarri, che in due settimane s’è dovuto calare in questo mondo ormai lontano da sé e a lui sconosciuto, l’ha assorbito standosene un po’ chiuso nel proprio ufficio di Castel Volturno e un pochino anche da solo, e comunque senza negarsi vicini di sedia che aiutassero ad accorciare le distanze dal «suo» Napoli: Giuseppe Santoro, il team manager che dal Litorale Domiziano lo seguì a Milano e poi al Torino".
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