rassegna

Napoli a Riyadh per la vittoria, Mazzarri sfida Inzaghi: le differenze emerse

Mazzarri Inzaghi
L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha svelato le differenze emerse tra i due allenatori di Napoli ed Inter, pronte a darsi battaglia nella finale di Supercoppa Italiana a Riyadh
Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

Domani andrà in scena a Riyadh la super sfida tra Napoli ed Inter, valida per finale di Supercoppa Italiana. In Arabia le due squadre si giocheranno un trofeo prestigioso da aggiungere alla loro bacheca; gli azzurri hanno intenzione di vincere per dare una svolta alla stagione e cancellare la prima parte deludente del campionato. Si ritroveranno di fronte  due formazioni molto diverse per gioco espresso e caratteristiche, due allenatori come Mazzarri ed Inzaghi con punti di forza estremamente opposti.

Napoli-Inter, Mazzarri sfida Inzaghi: ferocia contro tecnica

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Di seguito le parole riportate dall'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport: "Possesso palla del Napoli: 39,6%. Inter, quasi il doppio: 61,3%. Passaggi del Napoli: 341. Inter, quasi il doppio: 628. Tiri in porta del Napoli: 4. Inter, più del doppio; 11. Giocate in area del Napoli: 6. Inter, 6 volte tante: 37. Linea media di recupero palla del Napoli: 26,9 m. Inter, più avanti di quasi il doppio: 48,3. Lanci del Napoli 53. L’Inter, quasi la metà: 37. Baricentro medio del Napoli: 40,2 m. L’Inter, una ventina di metri più avanti: 52,4. Lunghezza media del Napoli: 28,7. L’Inter, quasi il doppio: 55,7. Riassumendo: Mazzarri ha arretrato un Napoli da combattimento, corto e compatto, che lancia tanto per far ripartire i suoi velocisti (Politano, Kvara, Zerbin...), rinuncia a riempire l’area avversaria, fatica a trovare la porta e spera nella cavalcata gloriosa. Dall’altra parte, c’è un’Inter aggressiva che va a cercare la palla molto in alto, attacca in massa con tutti i suoi uomini e crea occasioni a ritmo industriale. Sia chiaro: questa è una certificazione di diversità, non una sentenza. Se c’è una cosa che non sopporta il dio del calcio, è passare per prevedibile. Il Napoli ha dimostrato di saperlo fare anche con i difensori (assist di Juan Jesus). Ma è indubbio che domani si scontreranno mondi e valori diversi. Il Napoli non potrà prescindere da concentrazione, sofferenza, ferocia agonistica. L’Inter impugnerà ancora la tecnica, la bellezza e le sincronie collettive per schiudere l’ostrica".


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