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rassegna

Mario Rui rientrerà solo nel 2024: due strade percorribili per sostituirlo

Sara Ghezzi

Il terzino sinistro resterà fermo ai box per un mese e mezzo lasciando la fascia nelle sole mani di Olivera, per questo il club e i tecnico lavorano su due binari per sopperire alla sua assenza

La sfida Napoli-Empoli ha lasciato i segni. Non solo per l'esonero di Garcia sostituito da Mazzarri, ma anche per gli infortuni lasciati. Oltre a quello di Meret nel corso del prepartita anche Mario Rui ha dovuto alzare bandiera bianca. Il terzino azzurro ha rimediato una a lesione di medio grado del muscolo adduttore della coscia sinistra che lo terrà fuori un mese e mezzo. In questo tempo i campioni d'Italia avranno un'agenda fitta di gare impegnative e fondamentali per la stagione. Per questo motivo, come sottolinea l'edizione odierna de Il Corriere dello Sport, il club e Mazzarri stanno pensando a diverse soluzioni. A seguire un estratto dell'articolo.

Mario Rui rientrerà solo nel 2024: due soluzioni possibili per il Napoli

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"C’è un dicembre pienissimo - nove partite, incluse Atalanta e Real che cadono a novembre - ci sarà pochissimo tempo per allenarsi, meno ancora per recuperare e quando la fatica rischierà di avere il sopravvento, non resterà che industriarsi: con Juan Jesus, semmai con Natan oppure adattando uno tra Zanoli e Di Lorenzo, forzatura che il Napoli vorrebbe evitare. E dunque... 

 

A gennaio il Napoli non ama sprecare energie. L’ha fatto - e in maniera assai robusta - con Politano, Demme, Lobotka, Petagna e Rrahmani con sei mesi d’anticipo nel gennaio del 2020 - e vorrebbe evitare di intrufolarsi in trattative pure ora. Ma un giro di perlustrazione s’è reso necessario e le proposte non inducono a strapparsi i capelli. C’è Marvin Plattenhardt (32 anni a gennaio), nove anni con l’Herta Berlino, sette presenze in Nazionale, una presenza al Mondiale del 2018 e, chiaramente, fermo da un bel po’, come tutti gli svincolati. Il campo delle ipotesi è grande almeno quanto quello di calcio e prima di avventurarsi in operazioni, servirà assumere informazioni. Altrimenti, ci sarebbe Nico Schulz, quattro anni al Borussia Dortmund, una quarantina di presenze, l’ultima delle quali risale ad un anno e mezzo fa.  Ha fisicità, consistenza, esperienza in club di primissima fascia ma non gioca da un’eternità. E, come lui, c’è anche Danny Rose, più o meno identico vuoto operativo, un passato rilevante (Newcastle, Tottenham per dirne due) e comunque garanzie limitate. Però, il lavoro di perlustrazione continua, il campionato si avvicina e pure dal nulla può emergere una scelta, o anche un’idea o una proposta: che guardi a sinistra, chiaramente". 

 



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