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rassegna

Marcolin: “Anguissa fondamentale per Ruiz, ora vedremo come giocherà lo spagnolo”

Mattia Fele

Le parole di Dario Marcolin sul momento del Napoli, in difficoltà a causa delle tante assenze

Primo momento di vera difficoltà per Spalletti da quando è alla guida del Napoli. Tanti gli infortuni, tra cui quelli pesanti di Anguissa e Osimhen, due le sconfitte consecutive contro Inter e Spartak Mosca. La squadra è attesa adesso da un filotto di partite ben più complesso delle precedenti, con Lazio, Sassuolo, Atalanta, Empoli e Milan alle porte, per poi concludere il girone con lo Spezia.

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A “1 Football Club”, in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Dario Marcolin, cronista Dazn ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli e Lazio:

Su Anguissa e Fabian Ruiz

La fortuna di Fabian Ruiz è Anguissa, senza il camerunense vedremo quanto bene potrà fare lo spagnolo. La coppia è ben assortita: il numero 8 gioca per il 97% in fase offensiva, avendo il 99 alle spalle che lo copre questo non compromette l’equilibrio".

Sull'Europa League

"Napoli e Lazio si sono complicate la vita, incredibile che lo Spartak abbia segnato cinque reti ai partenopei, ma sono cali di concentrazione che chi è focalizzato sul campionato può avere. Siamo ad un punto in cui gente come Di Lorenzo e Barella hanno già giocato più di venti partite a testa, la proiezione ci dice che a fine stagione arriveranno sotto le settanta. Stesso discorso per Insigne: è il miglior esterno in Italia, ma sta attraversando una fase di appannamento".

Sulla Roma

"Ha qualcosa in meno alle big, mi riferisco a Inter, Milan e Napoli. I giallorossi non hanno ancora un leader come Insigne, Ibrahimovic, Dzeko, per questo dobbiamo dedurre che sono ancora alla ricerca della quadra della situazione. Certo, i capitolini sono un po’ rilassati perché quest’anno la Juve è lontana.

Sul centrocampo della Lazio

"Ha avuto una metamorfosi in seguito a quello che chiede Sarri rispetto ad Inzaghi. Il nuovo tecnico ha dovuto usare il pugno di ferro con Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Con l’innesto di Cataldi hanno trovato dinamismo, che si mescola bene con i due sopracitati, in grado di apportare tecnica e fisicità. I biancocelesti, così come il Napoli, sono bravissimi a giocare la palla, ma sono carenti in fase difensiva. Palla a terra sono entrambe bravissime, ma bisogna essere bravi quando la palla ce l’hanno gli avversari. Il problema dei partenopei non è la coppia Rrahmani-Koulibaly quanto più il fatto che spesso la squadra si allunga ed allarga. Quando tra i centrali e l’attaccante ci sono cinquanta metri, gli avversari si inseriscono".

Su Petagna e Mertens

"Secondo me, con la mancanza di Osimhen giocheranno sia Petagna che Mertens, con il belga dietro l’ariete italiano. In questo campionato si parlava solo del Napoli di Osimhen, ed è ovvio che senza il nigeriano bisogna inventarsi qualcosa di diverso. Spalletti, quando affronterà avversari col centrocampo a due, proporrà il 4231 od il 433. Quando, invece, si troverà di fronte un centrocampo a tre, sarà preoccupato dal Brozovic di turno, dunque chiederà a Mertens o Zielinski di andare su quell’avversario. Domenica potrebbe essere Cataldi. Una cosa è certa: col 4231 bisogna chiudere il primo tempo in vantaggio, perché nella ripresa non si riesce a tenere quel ritmo e, inevitabilmente, si cala”.