È incalcolabile la quantità di dolore che la vita e la morte di Maradona hanno prodotto nel mondo. Ma anche la quantità di amore che la sua figura ha scatenato. «Un dio sporco ma così umano, il più umano di tutti», lo definì lo scrittore Eduardo Galeano. Ma come è morto Maradona, e perché? Lo si poteva evitare? Tutto è stato fatto secondo le regole di scienza e coscienza? Per tutti aveva superato per l’ennesima volta l’agguato della malattia, lui più forte di ogni nemico, l’ematoma al cervello come il portiere dell’Inghilterra nei mondiali del 1986: un avversario da beffare.
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“Un dio sporco, ma così umano. Il più umano”, viaggio nel Maradona di Crosetti
La bella recensione sul portale di Kiss Kiss Napoli
Crosetti sulla tragica fine di Maradona
Ma così non era. In questo libro si parla di visceri e denari, droga e alcol, calcio e divorzi, mogli e amanti, figli e figliastri, fratelli e sorelle, amici e nemici, medici e infermieri. Quello di Maurizio Crosetti, inviato di la Repubblica , è il viaggio di un cronista di razza nel ventre molle di Buenos Aires, in cui si racconta, come in un giallo, tutto il necessario per capire: il sessantesimo compleanno del campione, la misteriosa caduta, l’operazione al cervello, la clausura nella casa-prigione dove due medici lo hanno imbottito di psicofarmaci e abbandonato, fino alla drammatica morte per infarto.
E poi il delirio popolare davanti alla Casa Rosada per la veglia funebre, l’autopsia per chiarire mille dubbi, il funerale privato, l’inchiesta giudiziaria e la battaglia per l’eredità tra figli ufficiali, figlie diseredate e altri in attesa di essere riconosciuti. Una morte, quella del più grande calciatore di tutti i tempi, in totale solitudine e completo abbandono. Proprio come quella dei grandi patriarchi dei romanzi sudamericani. Lo si apprende da Radio Kiss Kiss.
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