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Ruud Gullit, Diego Maradona (Mandatory Credit: Allsport UK /Allsport)
L'edizione odierna de Il Mattino racconta un retroscena su Diego Armando Maradona e l'allora presidente del Milan, Silvio Berlusconi. Nel 1987 c'era stato un tentativo di Berlusconi di fare indossare la maglia rossonera a Maradona. Con un ricchissimo contratto di cinque anni, un appartamento di lusso in zona San Babila e una Rolls Royce, oltre a un accordo pubblicitario con la Fininvest.
Raccontò il Pibe nell'autobiografia Yo soy El Diego: «Berlusconi mi voleva portare al Milan. E cominciò il tira e molla, sebbene dentro di me sapessi che non avrei potuto giocare in nessuna altra squadra italiana al di fuori del Napoli perché avrebbero ammazzato me e anche chi mi avesse comprato. Lo dissi pure a Berlusconi quando lo vidi: Se facciamo l'affare dobbiamo andarcene tutti e due dall'Italia. Lei perderebbe i suoi affari, perché i napoletani le romperebbero le palle tutti i giorni, e io avrei una vita impossibile. I napoletani li conoscevo, sapevo che avrebbero dato la vita per me». Quella trattativa non rimase segreta: ne diede notizia il giornalista Pier Paolo Paoletti sul settimanale Special diretto da Gianni Minà. Però Maradona non avrebbe indossato la maglia rossonera. Firmò il rinnovo del contratto con il Napoli: 5 milioni di dollari all'anno e altri 2 milioni per il merchandising. Il presidente aggiunse il regalo di una Ferrari F40 nera. Il contratto sarebbe durato fino al 1993 se non fossero arrivate la squalifica per doping nel 1991 e la cessione al Siviglia nel 1992.
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