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Maradona padre e figlio
San Gregorio Armeno, pomeriggio del 10 maggio, una data scolpita nel cuore di tutti i tifosi azzurri perché è quella del primo scudetto. A San Gregorio Armeno la sua immagine è ovunque. Si passeggia per le botteghe ed è una presenza quasi rassicurante: statuette, i cornetti portafortuna, foto in cornice e addirittura qualche busto. La benedizione è del Decano di Napoli, Don Carmine Amore. Il taglio del nastro tocca a Diego Maradona junior. Arriva alle 18, accompagnato dalla moglie Nunzia e dai figli, Diego Matias e India. L’affetto lo travolge. Mascherina d’ordinanza e tanti applausi. Lo riporta l'edizione odierna di Repubblica.
Lui ringrazia tutti: "Sono felice di essere stato coinvolto in questa iniziativa. Sono vicino alla realtà di San Gregorio Armeno e sarò sempre disponibile. Rappresento papà e questo è un motivo di orgoglio. Non posso farlo in campo, ma per queste iniziative sì. Sicuramente ogni anniversario senza di lui è triste. Preferisco ricordarlo in campo. Ha regalato una gioia immensa alla gente. Mi fa piacere la promozione della Salernitana e spero che il Benevento possa salvarsi, ma il Napoli non ha derby, ha una tradizione diversa. Siamo artefici del nostro destino e questo è importante. Non credo che la Juve vincerà le ultime tre partite, ma pensiamo al nostro cammino".
Alcuni ex compagni: Di Fusco, Caffarelli, Renica, Volpecina, Francini, Carannante e Puzone, lo ricordano nella Cappella di San Gennaro, all’interno del Duomo, per partecipare alla Santa Messa in memoria di Diego. C’è anche Corrado Ferlaino: "La partecipazione della gente al 10 maggio è incredibile. Ma Diego stavolta non c’è e mi commuovo: manca a me, a tutta la nostra famiglia e alla città". Che continua a celebrarlo ogni giorno.
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