Il Napoli in questa stagione sta facendo un percorso grandioso, ma che presenta qualche pecca. Una di queste è l'attacco che vede in Lukaku l'unico catalizzatore come sottolinea l'edizione odierna de Il Mattino. A seguire un estratto dell'articolo.
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Dopo Lukaku il vuoto, le riserve d’attacco non lasciano il segno: il dato
C'è solo il belga, dietro di lui il vuoto
—"L'attaccante belga è il catalizzatore del gioco del Napoli. Con le sue 9 reti è il capocannoniere della rosa, ma la cosa più preoccupante è quella relativa ai suoi sostituti, ovvero alle alternative in panchina. Con l'addio di Kvara (autore di 5 reti in campionato prima della sua partenza), Conte ha perso anche il secondo miglior marcatore tra i suoi attaccanti. Simeone e Raspadori, che sulla carta rappresentano le alternative a Lukaku, hanno messo insieme fin qui due gol in campionato: uno a testa. Poco? No, pochissimo. Praticamente una miseria, se si considera che uno come Simeone è entrato praticamente in tutte le partite salva quelle contro Monza, Lecce e Venezia. Certo, a volte ha avuto a disposizione appena una manciata di minuti, ma in ogni caso non è mai riuscito a lasciare il segno. L'ultimo gol del Cholito è datato 25 agosto 2024 contro il Bologna mentre quello di Raspadori (310 minuti giocati in campionato) è arrivato alla fine di dicembre scorso ai danni del Venezia. Contro l'Udinese, quando Conte ha tirato fuori Lukaku, Anguissa e Politano per mettere dentro Raspadori, Simeone e Ngonge, sono usciti contemporaneamente 15 gol in cambio di 2. Il dato è preoccupante, perché per una squadra che vuole arrivare in fondo e provare a vincere lo scudetto, anche i ricambi devono fare la differenza".
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Jack e il Cholito con Spalletti spesso decisivi
—"Nell'anno del tricolore con Spalletti, infatti, il Cholito e Jack erano diventati gli uomini dai gol pesanti e finirono il campionato con 4 centri Simeone e 2 Raspadori. Al momento, visto l'impatto che stanno avendo nel Napoli di Conte, questi numeri (che certo non girano la testa) sembrano un piccolo miraggio. Antonio prova a tenere tutti sulla corda, ci tiene alla compattezza del gruppo e vuole che ogni giocatore si sente protagonista del progetto. Una cosa sembra evidente: il Napoli non può prescindere da Lukaku, dalla sua fisicità, dalla sua capacità di tenere a bada mezza difesa avversaria, ma soprattutto dai suoi gol, quelli che fin qui stanno trainando gli azzurri e che si spera continueranno ad essere determinanti nella lotta scudetto".
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