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Stanislav Lobotka è uno dei giocatori più importanti del Napoli, quello di cui difficilmente un allenatore riesce a farne a meno. Conte ha dovuto rinunciare allo slovacco a causa di un infortunio, ma contro la Roma tornerà al centro del villaggio e potrebbe cambiare il passo dell'attacco azzurro, come sottolinea l'edizione odierna deIl Mattino. A seguire un estratto dell'articolo.
"L'arma in più. Perché Lobotka ha cuore di ragazzino, ma non è un ragazzino e lunedì prossimo, l'indomani il ritorno in campo con la Roma da titolare, festeggerà i 30 anni. Conte ritrova la luce: nessuno rinuncia a lui. Mai. È instancabile, insostituibile, stakanovista. E inoltre si è sempre distinto per sapienza tattica e combattività, offrendosi come punto di riferimento costante. In qualsiasi tipo di centrocampo. Senza dimenticare l'attitudine alla sofferenza, che cancella decenni di luoghi comuni sulla proverbiale svogliatezza dei calciatori dell'Est, sulla sregolatezza che mai troverà binario. Non solo bellezza e tocco, rapidità e fantasia ma denti che sanno masticare il pane duro. È ormai un regista formidabile, ricercato da Barcellona (Xavi avrebbe fatto carte false per averlo in Catalogna, ma poi è andato via dal club azulgrana) e da mezza Europa. Lui, c'è poco da fare, è il più moderno tra i registi antichi, a volte pare avere la maestosa sapienza di Iniesta ma con i ritmi di Xavi. D'altronde, nelle otto partite giocate in campionato, in 639 minuti in campo, ha totalizzato 397 passaggi. Traduzione: ogni 96 secondi un pallone passa tra i suoi piedi. E nell'89,2 per cento dei casi, è un passaggio riuscito. Abituato alle più svariate e duttili sofferenze con Conte, dal centrocampo a due a quello a quattro, è il classico compagno che ognuno vorrebbe dalla sua parte. Se il Napoli è solido in difesa, è perché è lì con Lobotka che comincia l'edificio. E non solo: magari ne trarrà beneficio anche Lukaku, apparso in ombra nell'ultimo mese, a parte la prova super contro il Milan e il gol di inizio match. Lobo è una garanzia, il titolarissimo, il pretoriano di ferro: da Spalletti a Conte, passando per Calzona, Garcia e Mazzarri. Nessuno fa a meno di lui. Ranieri prepara la solitaria: un classico, ormai. Piazzare l'attaccante per limitare le giocate".
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