rassegna

Lobotka, Meret e finanche Anguissa: da un passato difficile alla rinascita

Emanuela Castelli

Dalle ceneri all'olimpo del calcio: la storia di tre resurrezioni

Non solo Mario Rui, un passato fatto di pregiudizi da sfatare lo hanno avuto anche Lobotka, Anguissa e Meret

La rinascita di Lobotka, Anguissa e Meret è come la resurrezione dell'Araba Fenice: dalle ceneri del pregiudizio alla consacrazione

L'edizione odierna del Corriere dello Sport dedica una riflessione ai tre calciatori del Napoli che, dopo un avvio ricco di pregiudizi e critiche, si sono presi la squadra, conquistando una piazza facilmente incline al giudizio affrettato. La storia del portiere azzurro è nota a tutti: giunto da talento alla ricerca della consacrazione in un club competitivo ad alti livelli, è stato superato nelle gerarchie da David Ospina; ora è perno della squadra, dopo un'estate difficilissima: "Alex Meret, tra i talenti più puri della New Generation, ha subito «oltraggi» di ogni genere e specie - pure dal club - e ne è uscito a modo suo, non solo dimostrando che sa sempre fare (eccome) il portiere ma pure di essere in possesso di quel carattere che pareva non gli appartenesse. Un altro, al suo posto, sarebbe sparito dalla scena, mentre Meret è uscito a pugni sul passato ed eccolo là, bello come mamma l’ha fatto". Ma anche Lobotka non era stato risparmiato dalle critiche: "È ufficiale: Stanislav Lobotka non è un «pacco», l’aveva già detto Hamsik, e non è neppure un «grassone», perché ora c’è chi cerca in lui eventuali vaghe somiglianze con Iniesta". Stesso destino per Anguissa: "E Anguissa, il Carneade, ora abita nel girone degli eletti. Le quattro storie di Napoli, affiancate o sovrapposte, raccontano il calcio in sintesi e pure lo spiegano ma soprattutto diventano persino una lezione (che rimarrà lì, fino al prossimo errore): il successo non è mai definitivo; il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta".