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Lobotka è tornato, Conte può sorridere: i 30′ con l’Inter hanno dimostrato un aspetto

lobotka
Dal Corriere dello Sport
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Lobotka è tornato, e Conte può tirare un sospiro di sollievo. Lo ha aspettato per quattro partite e mezzo, prima di lanciarlo per l'ultima mezz'ora contro l'Inter, che ha dimostrato il motivo per cui lo slovacco è insostituibile. Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

"Gilmour è stata una piacevole scoperta, si è sistemato al centro della manovra e ha spiegato con semplicità e grande applicazione perché Conte ne auspicasse l’arrivo nei caldi giorni di fine agosto, ma questo Lobotka è altro, è oltre ogni possibile paragone e la mezzora finale contro l’Inter è stata molto chiara: palla a lui, palla in ghiaccio. Al sicuro. Dopo quattro partite e una quinta a metà saltate per infortunio, lo slovacco ha ritrovato il campo a San Siro. Gli sono bastati trenta minuti per ricordare a tutti da dove nasce l’ammirazione divenuta pubblica di Fabregas o l’interesse mai nascosto del Barcellona, un club dove il talento è di casa. Con la Roma tornerà a guidare il Napoli. Conte domenica lo ha riabbracciato prima di salutarlo di nuovo. Il ct della Slovacchia, Calzona, lo ha convocato per le gare di Nations League contro Svezia e Estonia. Stavolta la nazionale, che l’aveva “strappato” al suo Napoli con l’infortunio contro l’Azerbaigian, distrazione di primo grado del semitendinoso sinistro, può “sdebitarsi” permettendo al play di ritrovare minuti e il ritmo partita prima di tornare in Italia. Dopo aver vissuto da spettatore Empoli, Lecce, Milan, Atalanta e gran parte della sfida contro l’Inter, il 24 novembre al Maradona - contro i giallorossi - sarà di nuovo Lobotka più altri dieci. Il 68 del Napoli è insostituibile, unico nel suo genere, fa girare la squadra e scoraggia gli altri, gioca infiniti palloni a partita e lo fa con eleganza, stile e intelligenza, da rifinitore o mediano, con una visione del calcio comune a pochi. Lobotka per Conte, come per i vecchi allenatori, è un riferimento, un faro. Nessuno se ne priva. Gioca sempre, in ogni contesto".