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rassegna

L’Italia conquista la Final Four, vittoria contro l’Ungheria dal sapore amaro

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Dolce come la vittoria, amaro come il rimpianto

Emanuela Castelli

Alessandro Barbano sulle colonne del Corriere dello Sport analizza la vittoria dell'Italia contro l'Ungheria

Vittoria dal sapore dolceamaro, quella dell'Italia contro l'Ungheria, grande quanto un "rimpianto sconsolato"

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L'Italia ha vinto, trovando un centravanti che non fa rimpiangere l'infortunato Immobile. L'Italia ha vinto soffrendo, ma restando unita. Puntando sui giovani. Imparando a resistere alle folate avversarie senza cedere alla stanchezza. L'Italia ha battuto l'Ungheria, forse non ancora i fantasmi di un recente passato troppo deludente per poter essere già archiviato. Così Barbano: "C ’è il gruppo, c’è il genio, c’è la tigna, e c’è anche il centravanti che cercavamo, ma proprio per questo la vittoria di Budapest è grande quanto un rimpianto sconsolato. Giocheremo la Final Four con buone possibilità di confermare la leadership europea, ma nel frattempo guarderemo il Mondiale degli altri come una colpa. Il volto di Mancini dopo il due a zero all’Ungheria racconta questo contrasto di emozioni.L’Italia è una stupenda esclusa, pagherà per quattro anni gli errori di una qualificazione trattata con sufficienza dal sistema calcistico e con qualche prudenza di troppo dal ct". E' stata una vittoria sofferta, dove al 65' siamo andati in black out. Dove Donnarumma è stato chiamato all'impresa, dove il Var ha ingiustamente negato un rigore solare per i padroni di casa. C'è ancora tanto da lavorare, soprattutto da parte dei maggiori organi istituzionali calcistici italiani: "Con il concorso di molti soggetti: ct, atleti, federazione, governo e club. Dove club vuol dire presidenti, che fin qui hanno snobbato la Nazionale, credendo di poter inseguire le proprie fortune senza il traino dell’azzurro (...) L’Italia può tornare egemone come merita, e aprire un ciclo che intrecci nei prossimi quattro anni Europei e Mondiale. Ma bisogna che tutti ci credano di più. Molto di più di quanto si è visto fin qui. Questo ha detto la notte di Budapest".