A lecce il Napoli ha vinto grazie all'autogol di Gallo, che ha condannato i pugliesi alla sesta sconfitta di fila, regalando tre punti preziosissimi alla capolista, al termine di una partita complicata e giocata secondo ritmi e idee ben distanti da quelli a cui il Napoli aveva abituato i propri supporters.
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Lecce-Napoli, la vittoria non cancella i dubbi: azzurri controfigura di sé stessi
A Lecce il Napoli strappa una vittoria complicata
—Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Il “virus” che s’è intrufolato in una squadra meravigliosa, nel suo calcio elegante ha eroso certezze e pure sottratto un filo d’allegria. Sarà semplicemente colpa di un hacker oppure no, si potrà sospettare che fisiologicamente bisognava aspettarselo che quel manifesto di Immensa Bellezza a un certo punto potesse strapparsi: ma il Napoli che vince a Lecce, 1-2, rimane la controfigura di se stesso e s’avvicina alla Champions con le mani giunte e un’invocazione agli dei, affinché restituiscano Osimhen. Il Lecce esce incredulo, l’ha buttata via da solo, dopo averla ripresa sottraendo il campo al Napoli, riducendone la sua sua genialità a zero, asfissiandolo per quel che ha potuto: poi, in quella contraddizione tecnica e aritmetica (44 punti di differenza, in quell’istante), ha trasformato un traversone di Mario Rui in un’autorete che la scomposta ditta Gallo-Falcone ha confezionato come se fosse un uovo di Pasqua. Ma prima, e a lungo, Spalletti ha cercato il “suo” Napoli e si è disperato, perché ha intuito le difficoltà del palleggio, pure quelle del ritmo e una interpretazione mai originale oppure normale: le scelte, una sull’altra, sbagliate e lo 0-1 offerto da Di Lorenzo è diventato solo una zattera".
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