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NAPLES, ITALY - SEPTEMBER 27: Piotr Zielinski of Napoli celebrates after scoring the first goal of Napoli during the Serie A TIM match between SSC Napoli and Udinese Calcio at Stadio Diego Armando Maradona on September 27, 2023 in Naples, Italy. (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)
Gli azzurri vincono e convincono contro l'Udinese, dando chiara dimostrazione della forza che nella passata stagione li ha resi i campioni d'Italia. Altre due sfide ravvicinate spettano al Napoli di Rudi Garcia. Il tecnico francese lascerà ai suoi calciatori proseguire il loro schema di gioco, integrando qualche sua idea o rivedremo i concetti delle prime gare stagionali?
Di seguito l'analisi di Sportmediaset: "Osimhen sarà anche una questione aperta ma fino a giugno è a disposizione del Napoli e, tra professionisti, si può cercare di dimenticare le incomprensioni e gli attriti per l'obiettivo comune. Almeno per qualche mese. Accolto dai fischi all'ingresso al "Maradona" prima della partita con l'Udinese, Rudi Garcia è uscito dal campo con la consapevolezza che i campioni d'Italia non si siano improvvisamente dimenticati di come si possa vincere e convincere.
Per 90 minuti si è rivista la squadra di marca spallettiana e, per qualcuno, il nuovo tecnico ha rinunciato a certi suoi concetti per fare un passo indietro, verso la versione del Napoli dell'anno scorso. In realtà la squadra di Sottil, al momento, sembra quella ideale da affrontare quando si vuole aumentare la propria autostima. È successo anche alla Juventus alla prima di campionato. Di sicuro, comunque, gli azzurri sono sembrati meno ancorati alle posizioni fisse delle prime partite stagionali, muovendosi a cercare spazi liberi, con cambi di posizione all'interno delle catene laterali e sfruttando traiettorie in cui la lettura individuale si sposa alle esigenze del collettivo. Cose che arrivano da Certaldo, insomma. Anche il lancio verso Osimhen, che c'è stato e c'era anche la scorsa stagione ma in modo meno ossessivo, è sembrato un'opzione in più e non l'unica linea di gioco.
L'idea è quella di pensare che, alla fine, Garcia sia arrivato alla conclusione più ovvia: lasciare liberi i giocatori di seguire le logiche che fanno parte del DNA azzurro degli ultimi anni, aggiungendoci giusto qualcosa di suo. Come il ricorso minore alla costruzione palla a terra e un pressing meno ossessivo. Un po' una riproposizione di un classico del calcio, come da Sacchi a Capello e da Conte ad Allegri: a una gestione con un preciso marchio strategico ne segue una più "morbida" nell'applicazione di certi concetti, pur mantenendo i principi che hanno portato ai successi precedenti. Lecce, in trasferta, e Real Madrid in casa sono le partite perfette per capire se la strada intrapresa possa essere finalmente quella definitiva. E quella giusta".
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