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rassegna

Kvaratskhelia dribbla il passato e fa dimenticare i suoi eroi

Emanuela Castelli

Arrivato nello scetticismo generale, il georgiano ha conquistato la Serie A

L'edizione odierna del Corriere dello Sport dedica l'apertura a Kvicha Kvaratskhelia, "il nuovo che avanza"

Che Kvaratskhelia potesse imporsi così presto nei cuori dei tifosi partenopei non era prevedibile. Le sue prodezze alimentano sogni

E fanno "dimenticare" il passato. Questa la tesi di Antonio Giordano, che riflette sulla classe del georgiano numero 77, che fin da Dimaro ha vinto la perplessità ed i dubbi della piazza, conquistando tutti a suon di dribbling e fantasia. "Non si trattano così gli idoli del bel tempo che fu, uomini che nel loro piccolo hanno provveduto a far vibrare Napoli: ma questo è il calcio e questo è Kvaratskhelia, che con quella sua faccia da scugnizzo, incurante del passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro, come gli avrebbe cantato Pierangelo Bertoli, avanza a muso duro. Un dribbling a destra, uno a sinistra, l’esterno per lanciare Raspadori, il tocco sotto per aprire il campo a Zielinski, l’interno-collo per lanciare Osimhen: visto che gli è stato proibito segnare, allora si è messo ad inventare. E Napoli-Bologna, tanto per gradire, è diventata egualmente sua, con la celebrazione della Lega di serie A che sui social ha scelto l’assist letterario: «Ehi, Treccani, avete per caso una definizione per Kvaratskhelia?»".  Sì, perché Kvicha ha conquistato davvero tutti, al punto che la Lega non perde occasione di esaltarne le doti, incorniciandone prestazioni e invenzioni. E pensare che, quando arrivò a Napoli, fu accolto dallo scetticismo generale: l'idea che questo ragazzino sconosciuto potesse andare a sostituire un totem come Insigne faceva impallidire, tanto che in molti pensavano sarebbe stato chiuso il vero colpaccio per quella zona di campo lì, ché Kvaratskhelia poteva fare solo la riserva. Roba che a pensarci adesso viene da sorridere.