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rassegna

Kvaratskhelia rimpianto d’Europa, i club che avevano seguito il georgiano

Domenico D'Ausilio

Il focus de Il Mattino sul georgiano

Sembra che sia diventato il giochino del momento. Direttori sportivi, manager, intermediari: alzi la mano chi conosceva il fenomeno Kvaratskhelia. Mica i De Laurentiis, Giuntoli e i vari collaboratori hanno piazzato il colpo dell'anno, con Zaccardo intermediario chiave nell'operazione, pur essendo arrivati per ultimi alla corte del georgiano? La domanda è: ma se non era un perfetto sconosciuto, perché è sbarcato solo tre mesi fa in Italia? È l'interrogativo dell'edizione odierna de Il Mattino.

Kvaratskhelia rimpianto d'Europa, tutti i club che lo avevano seguito

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Ancelotti ha ammesso che un pensierino lo aveva fatto durante la sua esperienza in azzurro (anche se poi chiese di inseguire James Rodriguez). Così come Gattuso. Grossi rimpianti per Maurizio Sarri. L'ex tecnico di Napoli, Juventus e Chelsea si considera un po' lo scopritore del georgiano. Ad amici laziali ha riferito di quando, tre anni fa, chiese alla dirigenza juventina di andarlo a prendere subito dopo averlo visto giocare nel Rustavi. Paratici, allora a capo dell'area mercato bianconera, e molto amico di Giuntoli, non fu particolarmente convinto, lasciò cadere la cosa dopo il distacco dell'allenatore dal club bianconero e dopo l'acquisto di Chiesa. La scorsa estate ha pressato Tare e Lotito per portare Kvara a Roma, sponda Lazio, ma quando i dirigenti biancocelesti hanno iniziato a muoversi, gli è stata detta la verità da Zaccardo, l'intermediario che ha favorito il trasferimento a Napoli. Spiacenti, Giuntoli vi ha bruciato sul tempo, l'ha bloccato a gennaio. Al Milan l'aveva segnalato una vecchia gloria rossonera, l'ex difensore georgiano Kaladze, oggi sindaco di Tbilisi. Con Leao in organico, sembrò superfluo un investimento più o meno simile dal punto di vista tecnico.

Si erano mossi anche un paio di club inglesi ma il Rubin Kazan non volle cederlo per meno di 25 milioni. Lo scoppio della guerra in Ucraina ha fatto diminuire le pretese, il grande merito di Giuntoli è stato quello di non aver mai interrotto i rapporti con il Rubin, sapendo cogliere l'attimo giusto per chiudere l'affare mentre mezza Europa tergiversava sul prezzo del cartellino. Oggi ne vale più del doppio, mezza Napoli è ai suoi piedi e in Georgia come ha scritto un giornale "se il Napoli non gioca, è inutile quella settimana, la nazione si annoia".