Attraverso un lungo focus, l'edizione odierna de Il Mattino si è soffermata sul primo giorno di ritiro a Castel di Sangro, dove i calciatori del Napoli sono stati acclamati da lunghe ovazioni (Kvara, Osimhen e Di Lorenzo su tutti) dai tifosi azzurri, prima di assaporare i primi assaggi dei durissimi diktat utilizzati dal mister Antonio Conte. Di seguito, dunque, quanto riportato dal noto quotidiano.
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Ovazione per Kvara e primi diktat di Conte: ecco com’è andata la giornata di ieri
Applausi per Kvara, Osimhen, Buongiorno e gli altri nazionali: come è andata il primo giorno a Castel di Sangro
—"Il primo a scendere in campo è stato Antonio Conte. Lui in testa e tutto il Napoli dietro. Compresi Osimhen e Kvaratskhelia. Ma anche Di Lorenzo, il capitano e pure Buongiorno, l'ultimo arrivato della campagna acquisti. Sono i più attesi, insomma. Applausi per tutti, soprattutto per Kvara e Di Lorenzo, da parte dei circa trecento tifosi presenti sugli spalti del Patini per la prima seduta di lavoro ieri pomeriggio a Castel di Sangro. Non c'è stata l'invasione di supporter del Napoli che, come spesso capita in questi casi e a queste coordinate, approfitteranno del weekend per accorrere sempre più in massa a vedere ed acclamare i propri beniamini. Ma l'affetto e l'amore è rimasto intatto. Anzi. È stato quasi amplificato nella struttura del piccolo ed accogliente centro in Alto Sangro. Un affetto ricambiato dal tecnico e dalla squadra che hanno risposto alle ovazioni con altri applausi. Prima e dopo l'allenamento che per i tifosi è durato poco più di un'ora. Il Napoli, invece, era già al lavoro da tempo con esercitazioni tecnico tattiche lontano da sguardi indiscreti sul campo B del Patini come da disposizioni dello stesso tecnico. C'era attesa per vedere all'opera la squadra di Conte quasi al completo vista la presenza di tutti (o quasi) i nazionali ridotti dalle esperienze con le rispettive rappresentative ad Euro 24. C'era e c'è tanta voglia di Napoli, insomma. E gli azzurri non si sono fatti attendere. Anzi. La rosa azzurra è stata accolta nel primissimo pomeriggio dai supporter che hanno atteso il pullman sociale che arrivasse a Rivisondoli, all'Hotel Aqua Montis, quartier generale azzurro distante nemmeno quindici chilometri da Castel di Sangro. La squadra, orfana di Ostigard e Lindstrom ormai quasi ex (neppure convocati per la seconda fase del ritiro), ha fatto giusto in tempo a scaricare i bagagli prendere possesso delle stanze, mangiare un pasto frugale (sotto lo sguardo attento del nutrizionista Ancora) e riposarsi dal viaggio che si è ritrovata agli ordini di Conte per la prima seduta di lavoro dopo i tre giorni di riposo concessi dal tecnico dopo le fatiche in Val di Sole. Il Napoli è arrivato al Patini con una navetta e ha iniziato a lavorare agli ordini di Conte. Ancora assente Cajuste, alle prese probabilmente con alcune noie accusate in Trentino. Allenamento differenziato anche per Victor Osimhen che probabilmente non si aspettava di ritrovarsi ancora in azzurro nella seconda parte del ritiro. Ma tant'è: dinamiche di mercato, s'intende. Il nigeriano non si è comunque sottratto al saluto del pubblico. Victor è sceso in campo con tutta la squadra per accogliere e ricambiare gli applausi. Ma la sua presenza sul prato del Patini è durata il tempo di un saluto, un applauso ricambiato dai tifosi insieme a tutta la squadra. Il nigeriano ha salutato i tifosi per poi dirigersi immediatamente nel tunnel che portava agli spogliatoi. Quasi scontato un po' per tutti. L'antipasto di un addio che si sarebbe dovuto consumare prima e che invece sta andando ancora per le lunghe. Ma questo lo sanno anche le pietre, figuriamoci i tifosi che invece apprezzato hanno e caricato la rosa rimasta in campo con particolare attenzione per Khvicha Kvaratskhelia. Il georgiano è stato accolto con il solito affetto dalla torcida azzurra. Poi tutti al lavoro. Senza sconti. Conte ha diviso il gruppo in due squadre con una partitella a metà campo - a ranghi misti (con il consueto 3-4-2-1 da una parte e dall'altra) - prima a porte immaginarie (definite dai cinesini) e poi con i pali tradizionali. «Scivoliamo, andiamo in avanti, pressione, pressione», i diktat più frequenti utilizzati dall'allenatore all'indirizzo della squadra. Il tutto mentre dalle tribune si sprecavano battiti di mani e incitamenti soprattutto per Di Lorenzo, mentre un drone, guidato da un membro dello staff, monitorava e registrava i movimenti della squadra dall'alto. Il capitano ha ricambiato con tanto di gol e assist; Kvara ha risposto via social poco più tardi con un eloquente: «Capitanoo». Dopo l'ennesimo servizio assistenza Giovanni è stato abbracciato da tutta la squadra mentre Zerbin (autore della rete) gli è salito sulle spalle a mo' di ringraziamento. Quello è stato il segnale del rompete le righe: squadra tutta insieme per la foto di rito nel primo giorno del ritiro in Abruzzo e poi esercizi di stretching con il solito leitmotiv di Conte che via-via si è complimentato ed ha ringraziato i suoi uomini".
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