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rassegna

Non solo Kvara, Raspa o Simeone: il Napoli di De Laurentiis esalta i giovani

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Le giovani scommesse vinte da De Laurentiis e Giuntoli

Emanuela Castelli

Kvara, Raspadori e Simeone non sono casi isolati: così il Napoli di De Laurentiis punta sui giovani e li consacra tra i big

Kvara, Simeone, Raspadori non sono che gli ultimi 20enni lanciati dal Napoli di ADL, che da sempre punta sui giovani e li fa esplodere

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Si scrive player trading, si legge scommessa dal rischio calcolato. Se la Società Sportiva Calcio Napoli è una società virtuosa, con i conti a posto e da anni competitiva a livello nazionale e sui più grandi palcoscenici del calcio europeo, è grazie alla scelta di puntare su giovani talenti da coltivare e lanciare a livello internazionale. Da questo punto di vista, le scommesse Kvara, Raspadori e Simeone non sono che gli ultimi 20enni su cui il Napoli targato De Laurentiis ha deciso di puntare, vincendo la scommessa. L'edizione odierna de il Mattino analizza le altre scommesse vinte dal player trading della società partenopea: "Le prime operazioni su calciatori ventenni sono cominciate nel 2007, quando la squadra risalì in A. De Laurentiis e il suo braccio destro dell'epoca, il manager Marino che era stato ds del primo scudetto nell'87, li definivano acquisti prospettici: preziosi anche in chiave futura, eventualmente in grado di far realizzare una corposa plusvalenza di bilancio". Si parla di Hamsik e Lavezzi. Lo slovacco e l'argentino hanno scritto alcune delle pagine più belle del Napoli di De Laurentiis: uando giunsero all'ombra del Vesuvio, il primo aveva 20 anni, il secondo 22. Tutti ricordano che furono accolti in modo tiepido dalla piazza, con qualche contestazione: la storia poi ha parlato d'altro. Nel 2014 arrivarono a Napoli i ventitreenni Jorginho e Koulibaly: i due sono diventati pilastri del Napoli di Sarri, leader tecnici e di spogliatoio per la squadra e amori indiscussi della piazza partenopea. Poi è stata la volta di Allan e Zielinski, che non hanno bisogno di presentazioni. Poi ancora di Meret, che quest'anno - dopo anni difficilissimi - si sta consacrando come portiere dalle indubbie qualità tecniche e caratteriali. Tutti, ad eccezione di Zielinski e Meret, ancora in forza al Napoli, hanno rappresentato una scommessa vincente della società azzurra, oltre ad enormi plusvalenze, che hanno permesso al Napoli di restare sempre tra le top italiane e di presenziare da 13 anni consecutivi in Europa.