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In seguito alla stagione da protagonista vissuta nella passata stagione sotto l'ombra del Vesuvio, Kvara ha riscontrato maggiori difficoltà nel corso di questa annata. Ciononostante, la stella georgiana resta il valore aggiunto del Napoli, il calciatore più decisivo insieme ad Osimhen. E Calzona attende di ammirare le sue giocate e i suoi numeri per risalire la classifica ed agguantare la qualificazione alla prossima Champions.
Di seguito le parole riportate dall'edizione odierna de Il Corriere dello Sport: "È tutta colpa sua: perché se per sei mesi Khvicha Kvaratskhelia si fosse «accontentato» di stupire senza aggiungerci tutti quegli effetti speciali, adesso per lui sarebbe diverso fronteggiare il venticello (calunnioso) della diffidenza. Però è andata così, ed è andata di lusso, e ora è inutile, quasi pleonastico, starsene ad indicare il dito, dopo essere arrivati con lui sulla luna. Racconta la Storia, in numeri, che quando Kvaratskhelia s’è presentato, l’hanno vissuto come un marziano: MVP, che sta per nessuno come lui, com’era giusto che fosse in una stagione (intera) riempita di vezzi, veroniche e un genio che metà avrebbe già sconvolto. Poi, il mondo s’è capovolto, il Napoli è finito in letargo o forse più giusto dire nel caos, sono cambiati tre allenatori, una mezza dozzina di schemi e la magìa è evaporata: Kvara fa cose apparentemente normali (sei gol e cinque assist, fino al Barcellona) e però rimane egualmente eccezionale, perché ha il guizzo del fuoriclasse e le stimmate del fenomeno, ch’è in grado di cambiare il destino di una partita anche da solo, se capita. Ma Kvara è il calcio moderno che sposta l’equilibrio, l’estro che arricchisce e che Calzona aspetta per addobbare questo suo trimestre in cui non si rinuncia a niente, men che meno ad un artista, il Kvaravaggio di Napoli, un'opera che sta lì, sempre pronta per essere assaporata. Con lui, c’è sempre una tela bianca, sulla quale disegnare sogni".
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