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CAGLIARI, ITALY - SEPTEMBER 15: Napoli players Khvicha Kvaratskhelia and Romelu Lukaku celebrating during the Serie A match between Cagliari FC and SSC Napoli at Unipol Domus (Sardegna Arena) Stadium on September 15, 2024 in Cagliari, Italy. (Photo by SSC Napoli/Getty Images)
Come facilmente intuibile sin dai primissimi minuti, solo un episodio avrebbe potuto consentire al Napoli di sbancare il Castellani di Empoli. Ed è stato effettivamente così, visto il rigore conquistato da Politano e trasformato da Kvaratskhelia, valso tre punti. Il Corriere dello Sport, nella sua edizione odierna, ha analizzato i meriti dell'Empoli che ha reso durissima la vita agli attaccanti azzurri.
"Il Napoli si presenta con il classico 4-2-4 orientato dai saliscendi di McTominay, ma il primo tempo è un problema. Vero: l'Empoli è feroce, la pressione offensiva e le riaggressioni estenuanti. D'Aversa disegna un 3-4-1-2 con Grassi regista molto basso, uno schermo davanti alla difesa che in fase di non possesso si sistema quasi all'altezza della linea difensiva a cinque, riducendo spazi già molto angusti. I ritmi che Gilmour prova a dettare con Fazzini addosso sono sporcati dal pressing molto alto degli avversari; McT è oscurato ora da Grassi e Anjorin - che guarda soprattutto Anguissa -, ora da Goglichidze, giovanotto della nuova generazione georgiana che agisce sul lato della stella del suo Paese, il grande Kvara. Che però, nel primo tempo, non fa che sbattere sui paletti blu: lo seguono a uomo sia Gyasi sia Goglich quando viene a giocare dentro al campo; gli manca l'aria. Sorte identica per Lukaku, schiacciato da Ismajli (e Viti). L'Empoli gestisce il possesso (55%) e crea occasioni: 10 tiri a 3, 4 nello specchio contro nessuno (due con Seba Esposito, uno con Pezzella e Colombo)".
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