rassegna

Kvara, Conte scalpita: ADL mette alla porta il PSG ma deve evitare un rischio

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L'analisi della Gazzetta dello Sport
Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Continua a tener banco il caso Kvara che, attraverso le parole dell'agente e del padre, ha messo in dubbio la permanenza a Napoli. Il motivo? La corte serrata del PSG, che ha offerto 100 mln al Napoli per il cartellino del georgiano e un quinquennale da 7,5 mln a stagione all'attaccante. De Laurentiis, però ha rispedito al mittente l'offerta, dichiarando incedibile il 77 azzurro.

Kvara, il Napoli lo blinda

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Ne parla oggi la Gazzetta dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Le riserve sul futuro non sono state sciolte, anzi (...) Antonio Conte aspetta in trepidante attesa (...) Una delle condizioni poste dal tecnico, prima di firmare, era proprio la permanenza del georgiano. Aurelio De Laurentis gliel'ha garantita e non ha alcuna intenzione di venir meno alla promessa. Il Paris Saint-Germain ha (...) formulato una proposta per Kvaratskhelia che è stata accettata dall'entourage, un quinquennale da 7,5 milioni di euro a stagione. Ma il Napoli resta fermo sulla sua idea, valuterà la cessione solo davanti a soluzioni incredibili. Ha fatto recapitare una bozza di contratto che prevede: un ingaggio più che triplicato (da 1,5 a 5 con alcuni bonus), il prolungamento della scadenza dal 2027 al 2028 e l'inserimento di una clausola rescissoria di importo molto simile a quella di Osimhen, quindi superiore ai 120 milioni. I parigini si sono spinti a ridosso dei 100 per provare a convincere il presidente, non c'è stato verso. La cifra è considerevole, il rapporto con Conte lo è molto di più, Non c'è margine di scelta, si può solo discutere dei dettagli. Il Psg resta alla porta, per qualche settimana seguirà gli sviluppi della situazione (...) Kvaratskhelia potrebbe partire direttamente per il Trentino e avere un faccia a faccia con Conte, Manna e De Laurentiis. L'allenatore lo ritiene il perno del progetto della prossima stagione. La posizione della società è solidissima, il presidente non ha paura di arrivare alla scadenza del contratto alle condizioni attuali, se non dovesse raggiungere un accordo. Perderebbe i soldi della cessione ma risparmierebbe quelli dello stipendio, che vanno calcolati lordi. Ed è proprio per questo che un braccio di ferro non avrebbe senso. Prima sarà accettato, prima si potranno gettare nuove basi".