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Ruud Krol (Photo by Jamie McDonald/Getty Images)
Ajax-Napoli è la partita di Ruud Krol, grande doppio ex, bandiera indimenticata di entrambe le formazioni che stasera si affronteranno nell'arena dedicata a Krujiff
E nessuno ha più titoli di lui per farlo. Così, il Corriere dello Sport lo chiama per un'intervista, lunga, appassionante, ricca di fotografie del match che andrà in scena questa sera nella splendida cornice dello stadio di Amsterdam. E Krol, il cui legame con Napoli non si è mai rotto, descrive dettagliatamente e con passione una partita evocativa, ma anche determinante per il prosieguo del cammino del Napoli in Champions League. Quando hanno estratto dalle urne i nomi delle due squadre ha pensato: "E’ una cosa strana per me, che ho giocato con entrambe le squadre. Era capitato solo nel 1969 (in Coppa delle Fiere, ndi) che Ajax e Napoli si affrontassero in Europa. Io ero in campo con l’Ajax all’epoca... Ora spero sia una bella partita e sono sicuro sarà così: sono due squadre che sanno giocare a calcio". Chi delle due la favorita? Krol non ha dubbi: "In questo momento il Napoli è migliore. L’Ajax ha azzerato la squadra dello scorso anno, ha cambiato tantissimo e si sta rigenerando. E’ vero che anche il Napoli ha dovuto sostituire dei giocatori importanti, ma Spalletti ha già trovato la giusta quadratura. Peccato che manchi Osimhen. Ma con Simeone e quel piccolino, come si chiama?, Raspadori, ci sono tante soluzioni offensive". Già, i nuovi acquisti del Napoli. Ad impressionarlo, l'ottimo (e sconosciuto) Kvaratskhelia e Kim, che non ha fatto rimpiangere Koulibaly. L'Ajax, in piena rifondazione, resta però squadra temibile 8ne ha rifilati 4 ai Rangers e ha messo in difficoltà il Liverpool). Krol spiega qual è l'aspetto più pericoloso degli olandesi: "Il collettivo. Ci sono anche giocatori bravi, per carità. Bergwijn è un nazionale olandese, Kudus è un centravanti di livello che è stato penalizzato dagli infortuni, Tadic è sempre un talento pericoloso. Ma la forza dell’Ajax è sempre l’organizzazione. Il punto debole invece è l’inesperienza, in difesa soprattutto: l’età media è bassissima. In Champions League certi valori contano".
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