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Kalidou Koulibaly (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)
Kalidou Koulibaly ha ripreso la guida della difesa del Napoli. Sabato, nel big match contro l’Inter ha ritrovato il suo
posto da titolare dopo due mesi tra infortuni, Covid e Coppa d’Africa. Il boato del Maradona appena è riapparso in campo ha suggellato ancora una volta il feeling di Napoli con il 30enne senegalese. Il trionfo con la nazionale dell’altra domenica è stato vissuto nell’ambiente azzurro come un traguardo conquistato insieme. Koulibaly è sempre più un simbolo del Napoli di Spalletti, è il candidato non solo più accreditato ma, ormai, anche senza concorrenti per avere la fascia di capitano dopo la partenza di Lorenzo Insigne per il Canada. Lo riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
Con Koulibaly il reparto arretrato azzurro rivede il suo leader nella cabina di comando. Servirà l’apporto specifico del senegalese anche per cercare di riscattare un ricordo che fa ancora male. Quei tre gol subiti al Camp Nou negli ottavi di Champions del 2020. Segnarono Lenglet, Messi e Suarez, tutti e tre nel primo tempo. Di quella difesa a quattro domani sera si ripresenteranno dal primo minuto al Camp Nou Di Lorenzo, Koulibaly e Mario Rui. Quel 3-1 graffia ancora. Inoltre, contro il Barcellona, Koulibaly sa in cuor suo di dover cancellare qualcosa di personale molto recente. Contro l’Inter, due chiusure esaltanti, ma pure qualche pallone sfuggito e l’incertezza sul gol di Dzeko. E Koulibaly al Camp Nou vuol più che mai specchiarsi in quell’appellativo di Comandante guadagnato sul campo.
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