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Koulibaly: “Napoli merita un grande futuro, ho un consiglio per i giocatori. Su Osimhen…”

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Il difensore senegalese si è raccontato ai microfoni de Il Corriere dello Sport in una lunga intervista, trattando di numerose tematiche: le dichiarazioni
Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

Quest'oggi, Kalidou Koulibaly ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Corriere dello Sport. Numerose le tematiche affrontate dall'ex difensore azzurro. dallo scudetto conquistato dal Napoli alla nuova esperienza in Arabia, passando attraverso alcuni messaggi lanciati ai suoi ex compagni partenopei.

Koulibaly: "I calciatori del Napoli non devono lasciare il club"

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Di seguito le dichiarazioni del centrale senegalese: "Il Napoli può fare certamente il bis, ha vinto con tanti punti di vantaggio e parte favorito, ma lo aspetteranno tutti, e tutti si rinforzeranno tanto. La Serie A sta tornando grande come confermano le tre finaliste in Europa e mi fa piacere. Tra l’altro quando si cambia allenatore ci vuole sempre del tempo, ma Garcia conosce molto bene il campionato italiano. Per lui sarà una grande sfida, ma è capace di fare ottime cose. Anche se tutto dipende da chi resta e da chi parte".


Sul mercato della squadra azzurra: "Napoli merita un grande futuro in Italia e in Champions: questi giocatori hanno scritto la storia, ma se vinceranno un altro scudetto sarà un’impresa totale. Devono metterselo in testa: ognuno sceglie la propria carriera e la propria vita, ma a Napoli hanno fatto epoca e non possono andare via così. Spero che rimangano, che non vadano via tutti".

Sul futuro di Osimhen: "Non gli servono i miei consigli. Ogni tanto ci sentiamo e se vorrà mi chiamerà. Ma ormai Victor è un giocatore molto importante, tra i migliori del mondo: Gattuso lo ha aiutato, Spalletti è stato la svolta e ora non ha più bisogno di nessuno. Deve scegliere in libertà, da solo, senza ascoltare altri pareri. Soltanto così non avrà rimorsi".

Sulla crescita del calcio africano: "Il Mondiale lo ha dimostrato. E ne sono fiero: noi calciatori africani eravamo un po’ in ritardo ma non siamo più scarsi degli altri. Dobbiamo solo essere più seri e lavorare, lavorare, lavorare. E acquisire consapevolezza, la chiave di tutti i successi".

Su Kim: "So che Kim ha preso in affitto la mia casa di Posillipo da quando sono andato a Londra. E prima di noi due ci viveva Albiol: quelle pareti hanno conosciuto grandi difensori. Minjae ha giocato una grande stagione e ha dimostrato di essere un grande difensore anche in Nazionale. Non era facile, deve essere orgoglioso. Sono felice per lui. Per quanto concerne il suo futuro, oggi il calcio va molto veloce e ti offre molte opportunità, non è più come prima, come me che sono rimasto otto anni. Kim ha scritto la storia in un anno e sarebbe un peccato se andasse via, ma il calcio è questo. Non sai mai cosa può succedere".

Su Kvara: "Dispiace non aver soddisfatto il suo desiderio di giocare insieme. L’ho letto e mi dispiace che non sia accaduto. Peccato, sarebbe stato bello: ha grandissimo talento, dribbla, segna, fa segnare, gioca solo e di squadra. Il suo calcio è molto bello, regala gioia. Gli auguro una grandissima carriera: spero che farà sognare i tifosi del Napoli e i tifosi del mondo".

Sul suo tifo sul Napoli da Londra: "Ho tifato tanto anche da Londra. Il Napoli ha vissuto un anno fantastico: ha giocato un bellissimo calcio e Spalletti ha fatto un lavoro straordinario costruendo la migliore squadra in assoluto. È stato tutto merito dei giocatori e dello staff, sono molto contento per loro".

Sull'ultimo suo anno: "La mia vita è cambiata due volte nel giro di un anno. E ora in maniera radicale, profonda: cambio continente e anche stile di vita. Ma sapete cosa? Sono molto contento della mia scelta per tanti motivi. Sono felice perché sono musulmano e arrivo nel Paese giusto. E sono entusiasta di essere uno dei primi a sbarcare in un campionato in evoluzione: spero di aiutare l’Arabia Saudita e l’Al-Hilal a scrivere una nuova storia sportiva. E poi c’è questo contratto molto importante".

Sulle sue origini: "Potrò aiutare tutta la mia famiglia a vivere bene, dai miei genitori ai miei cugini, e soprattutto sostenere le attività sociali della mia associazione in Senegal, “Capitane du Coeur”: abbiamo cominciato con la costruzione di una clinica pediatrica nel villaggio dove i miei genitori sono nati e si sono sposati. Si chiama Ngano. Io e i miei fratelli abbiamo coronato un sogno: la scorsa settimana siamo andati a Dakar e ci siamo messi in cammino. E abbiamo posato la prima pietra: aiuterà almeno una quindicina di villaggi, tante persone che al momento se hanno bisogno di un ospedale devono fare 50 minuti di strada. Ora lo Stato deve sostenerci con i medici, ma ho tante altre idee. Investiremo molto per il Senegal e poi per l’Africa dell’Ovest. Aiuteremo i giovani: sono loro il futuro del Paese e del mondo".

Sull'arrivo di Gattuso in Arabia: "Ancora non lo so, queste sono cose del club".

Sull'esperienza al Chelsea: "Con il Chelsea ho vissuto una grandissima esperienza. La Premier è fantastica: tanta intensità, tanti gol, giocatori molto veloci, grandi talenti. Loro si aspettavano il Koulibaly di Napoli, ma non credo che la mia stagione sia stata così male. Avevo bisogno di tempo: in un anno non ho potuto dimostrare quello che avrei voluto per le scelte dell’allenatore e della società. Non avevo garanzie di giocare sempre: sono sempre stato serio e professionale, ma non mi piace stare in panchina a fare niente. Preferisco un posto dove mi vogliono, dove sono al centro di un progetto e posso essere di esempio ai giovani.

Sono molto contento di quello che ho imparato: sui miei limiti, sulla mia famiglia, sui miei figli. Ma il mio tempo era arrivato e ho dovuto fare una scelta. I miei compagni mi hanno inondato di messaggi, tutti dispiaciuti, ma devo anche prepararmi bene per la Coppa d’Africa. Per me è la cosa più importante e il Senegal vuole vincerla ancora anche se sarà difficile. Credo che la prossima sarà una delle edizioni più belle di sempre".