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GENOA, ITALY - JANUARY 8: Kim Min Jae of Napoli looks on with disappointment during the Serie A match between UC Sampdoria and SSC Napoli at Stadio Luigi Ferraris on January 8, 2023 in Genoa, Italy. (Photo by Simone Arveda/Getty Images)
L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport si sofferma su un retroscena riguardante l'acquisto di Kim Min-jae da parte del Napoli, attraverso il DS Cristiano Giuntoli.
Che poi tu puoi avere i migliori scouting al mondo, ma la differenza la fanno le contingenze, anche quelle fortunate. Già perché, per un discorso di sostenibilità economica, il Napoli acquista solo dopo aver ceduto. E sulle tracce di Kim Min-jae il club azzurro era da parecchio tempo. Una “soffiata” avuta dalla Cina nel 2019 da Giuntoli attraverso un tecnico che operava in Super League in quel periodo. Poi l’accurato lavoro sulle piattaforme specializzate per analizzare ogni prestazione: in casa, in trasferta, con squadre più forti, in posizioni diverse. Solo dopo arriva la relazione finale che convince Giuntoli sulla sussistenza della sostenibilità economica per portare a De Laurentiis il sudcoreano come miglior soluzione per sostituire Koulibaly. Con Spalletti che nel frattempo aveva studiato il giocatore e se n’era invaghito. Ma la
fortuna sta nei tempi. Perché il Napoli non si poteva muovere con il Fenerbahce, detentore del cartellino, fin quando la cessione di Koulibaly non si fosse realizzata. E per fortuna del Napoli il Chelsea si mosse concretamente a metà luglio. Giusto in tempo per convincere Kim, già d’accordo con i francesi, a non firmare per il Rennes e accettare il Napoli. Si fosse mosso il Chelsea una settimana dopo, Kim non sarebbe più arrivato in azzurro. E questa è storia che è accaduta anche con altri giocatori.
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