Kim: il “muro” coreano fa impazzire Napoli, ma la clausola spaventa

Kim Minjae, quando è approdato a Napoli, l'ironia si sprecò. La chiamiamo ironia, ma erano proprio prese in giro, che traducevano la totale mmancanza di fiducia della piazza rispetto ad un acquisto che sembrava insensato. Il mercato coreano non è così scintillante come quello Europeo, o sud americano. Calcio e Oriente sono, nella testa dei più, espressione di un ossimoro irrisolvibile. Eppure, sette mesi dopo, tra "il coreano" e Napoli è amore puro.

Kim e Napoli, non a prima vista ma sempre amore è

Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Kim Min-jae ha persino «oscurato» Koulibaly, l’ha adagiato in un angolo della memoria ed ha conquistato una città con la dedizione che l’ha eletto a leader e con una sensibilità tecnica che Spalletti ha provveduto a limare, prima di esaltarla. «Kim è pazzesco, è un marziano, è un animale». Kim è il muro di gomma che si è sistemato al fianco di Rrahmani e davanti a Meret per proteggere questa squadra divenuta un must del calcio internazionale, capace di vivere sette serate di Champions mandando in bianco due volte i Rangers di Glasgow e poi l’Eintracht Francoforte, ma soprattutto di serrare con tripla mandata la porta del Napoli, in campionato, in undici circostanze (...)  Il problema, e si fa per dire, è quella clausola nel contratto (scadenza 2025 ma opzione fino al 2027) che si può esercitare soltanto dall’estero: il Manchester United vorrebbe ma De Laurentiis è già proiettato al ritocco dell’ingaggio e a una blindatura che possa passare dagli attuali 48 milioni ai 65 milioni del futuro (...) Visto che non bisogna negarsi nulla, finché possibile, Kim si è messo anche a segnare il giusto: gol al Monza, per chiudere la goleada; colpo di testa alla Lazio, per avviare la remuntada; e per abbellire il curriculum, pure l’assist ad Osimhen, nel 3-0 con la Cremonese".