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(Photo by Filippo Alfero - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport si sofferma sulla violazione della bolla da parte di alcuni giocatori della Juventus. Cosa rischia la Juve? E cosa rischiano Ronaldo e gli altri? Il primo quesito è piuttosto facile: poco, pochissimo, probabilmente niente. Dopo aver informato tutti i giocatori della necessità di rispettare le norme, è stata la stessa Juve a segnalare la vicenda alla ASL, che poi, anche qui da Codice Penale, era obbligata a informare la procura della Repubblica competente. Anche se si arrivasse a una sanzione (il fascicolo è in una fase iniziale) per i suoi calciatori, una responsabilità oggettiva sarebbe improbabile visto il robusto quadro delle “esimenti”. Negli ultimi anni, le norme sportive hanno sempre più limitato l’“oggettiva” fino ad azzerarla nel caso di comportamenti virtuosi della società.
Tutto da verificare è invece cosa potrebbe accadere relativamente ai calciatori. Non ci sono precedenti fra i calciatori. Si sono registrati altri casi, nel Milan una multa dopo patteggiamento a Paolo Maldini e al dirigente accompagnatore Andrea Romeo per essere entrati nello spogliatoio degli arbitri e aver parlato con loro senza mascherina; l’inibizione di 30 e 20 giorni a Guido Fienga, CEO della Roma, e al medico sociale giallorosso Massimo Manara, per non aver rispettato, durante un Napoli-Roma, le norme sul distanziamento dei calciatori in panchina. Tutte le violazioni chiamano in causa l’articolo 4, quello sull’obbligo per tutti i tesserati di rispettare codici e norme federali. Ci sono varie correnti di pensiero. Ronaldo e gli altri rischiano una maxi multa? O una breve squalifica? Sarà la procura federale a individuare, se si accertasse una responsabilità, il livello di gravità e le eventuali attenuanti.
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