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(Getty Images)
Ieri il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha verificato se esistevano le condizioni per rinviare Juventus-Napoli. Lo riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport.
Il protocollo UEFA adottato giovedì dal Consiglio di Lega ha tolto quasi tutti i dubbi a riguardo. Ma le positività di Zielinski e di un membro dello staff non lasciano tranquillo il presidente azzurro. Spera che il terzo giro di tamponi previsto per oggi non riservi ulteriori brutte sorprese e che il numero degli infettati non salga, ma l'escalation dei contagi nello spogliatoio del Genoa è un fantasma. Ecco perché ieri De Laurentiis ha preso il cellulare e ha chiamato Andrea Agnelli. Il senso del suo discorso è stato semplice: giocando domani ci può essere un rischio di contrarre il Covid anche per i calciatori della Juve perché non è sicuro al 100% che il terzo giro di tamponi riesca a individuare tutte le positività. Dipende da quando è stata eventualmente contratta l'infezione: durante Napoli-Genoa o (è questo il rischio) nei giorni successivi da Zielinski o dal membro dello staff. Insomma, secondo lui con la Champions alle porte, giocare non sarebbe il massimo neppure per i bianconeri. De Laurentiis ha verificato anche la posizione delle autorità sanitarie e della Protezione Civile. L'obiettivo era capire se fosse sicuro spostare da Napoli a Torino un gruppo di calciatori con tre tamponi negativi, ma anche con quel "tarlo" che ti lascia un virus capace di manifestarsi dopo 5 o più giorni. I sondaggi effettuati non hanno evidenziato margini per un "ribaltone" e Juve-Napoli resta così programmata per domani sera.
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