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Juventus, un dirigente diceva: “La Consob la supercazzoliamo”

Giovanni Pietropaolo

I dettagli
05:11 min

A seguito delle dimissioni del Cda della Juventus, la guardia di finanza ha intercettato tutti i dialoghi tra i membri della dirigenza bianconera. Altre prove inchioderebbero Agnelli&Co. Il noto quotidiano il Corriere della Sera riporta delle intercettazioni shock che mettono sempre più alle strette gli indiziati. Andiamo nel dettaglio.

I dialoghi tra membri della dirigenza della Juventus

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Come riportato dal Corriere della Sera, ci sono state delle intercettazioni che hanno destato più di qualche sospetto sulla questione plusvalenze. Il profilo individuato è quello di un membro interno della dirigenza bianconera: Stefano Cerrato. In occasione di uno scambio con il Marsiglia Tongya/Aké, la Juventus avrebbe fatto 8 milioni di plusvalenza. Ad accordi fatti, il direttore finanziario avrebbe chiesto ausilio al revisore di Ernst&Young Roberto Grossi per aggirare questo problema a discapito della Consob. Dal 14 luglio però, le discussioni sono state intercettate dalla guardia di finanza e le parole del dirigente sono: "Penso, che però, sarebbe opportuno dargli (alla Consob, ndr) un riferimento più o meno di principio contabile o di qualche cosa, cioè posso io supercazzolarli in modo più raffinato? Invece di dire solo questo?". Continuando ad ascoltare i dialoghi è possibile percepire le correzioni di questo ultimo quali ad esempio di non usare il termine aleatorietà (che è troppo forte), ma soggettività. E aggiunge: "Non dite che non usate Transfermarkt, dite che qualche volta lo usate".

Sul paragone con Calciopoli

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In un'altra intercettazione è possibile ascoltare il capo dell'area business Stefano Bertola che commenta un'operazione di mercato - con plusvalenza annessa - dichiarando: "La situazione è davvero delicata. Io in 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Lì c’era tutto il mondo che ci tirava contro, questa invece ce la siamo creata noi".