A seguito delle dimissioni del Cda della Juventus, la guardia di finanza ha intercettato tutti i dialoghi tra i membri della dirigenza bianconera. Altre prove inchioderebbero Agnelli&Co. Il noto quotidiano il Corriere della Sera riporta delle intercettazioni shock che mettono sempre più alle strette gli indiziati. Andiamo nel dettaglio.
rassegna
Juventus, un dirigente diceva: “La Consob la supercazzoliamo”
I dialoghi tra membri della dirigenza della Juventus
Come riportato dal Corriere della Sera, ci sono state delle intercettazioni che hanno destato più di qualche sospetto sulla questione plusvalenze. Il profilo individuato è quello di un membro interno della dirigenza bianconera: Stefano Cerrato. In occasione di uno scambio con il Marsiglia Tongya/Aké, la Juventus avrebbe fatto 8 milioni di plusvalenza. Ad accordi fatti, il direttore finanziario avrebbe chiesto ausilio al revisore di Ernst&Young Roberto Grossi per aggirare questo problema a discapito della Consob. Dal 14 luglio però, le discussioni sono state intercettate dalla guardia di finanza e le parole del dirigente sono: "Penso, che però, sarebbe opportuno dargli (alla Consob, ndr) un riferimento più o meno di principio contabile o di qualche cosa, cioè posso io supercazzolarli in modo più raffinato? Invece di dire solo questo?". Continuando ad ascoltare i dialoghi è possibile percepire le correzioni di questo ultimo quali ad esempio di non usare il termine aleatorietà (che è troppo forte), ma soggettività. E aggiunge: "Non dite che non usate Transfermarkt, dite che qualche volta lo usate".
Sul paragone con Calciopoli
—In un'altra intercettazione è possibile ascoltare il capo dell'area business Stefano Bertola che commenta un'operazione di mercato - con plusvalenza annessa - dichiarando: "La situazione è davvero delicata. Io in 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Lì c’era tutto il mondo che ci tirava contro, questa invece ce la siamo creata noi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA