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ROME, ITALY - JUNE 10: UEFA President Aleksander Čeferin (R), and FIGC (Italian Football Federation) President Gabriele Gravina attend the Gala Dinner at Palazzo Brancaccio for the FIGC UEFA Euro 2020 Opening Event on June 10, 2021 in Rome, Italy. (Photo by Franco Origlia/Getty Images)
Comprensibile prudenza. Nessuna reazione né ufficiosa né ufficiale. Ma è ovvio che per l’Uefa la decisione della Juve di fare un significativo passo verso l’uscita dal progetto Superlega con la lettera a Real Madrid e Barcellona per giungere a una posizione comune, è una buona notizia. Figlia anche di una riapertura di rapporti che sono stati a lungo, durante l’era di Andrea Agnelli, con Florentino Perez il front runner dell’impresa del super campionato, nel freezer dell’incomunicabilità.
Secondo la Gazzetta dello Sport, non è un mistero che la Federcalcio e il suo presidente Gabriele Gravina, che peraltro è anche uno dei vicepresidenti dell’Uefa, abbiano incoraggiato e costruito questo percorso di disgelo. Non c’è una relazione automatica fra patteggiamento, disgelo e possibilità che la Federcalcio europea possa limitare i rischi di ulteriori sanzioni. D’altronde pure lo stesso comunicato della Juve nega qualsiasi pressione. Tornando alle sanzioni, è ovvio che il pericolo numero uno è rappresentato dal fronte dei «comportamenti anti sportivi» che sono un po’ i parenti stretti del famoso articolo 4 del Codice di giustizia sportiva, protagonista del meno 10 in classifica per le plusvalenze con cui si sono chiusi i conti almeno in Italia.
La Uefa potrebbe però ritenere in qualche modo assorbita la responsabilità o comunque limitare alla sola stagione che verrà, con un eventuale divieto di Conference League, la conclusione della partita giudiziaria. La stessa violazione delle norme sul fair play finanziario che potrebbe emergere da una lettura delle carte italiane, già visionate da mesi vista la condivisione dei documenti dell’inchiesta di Torino, potrebbe non costituire più un’ulteriore opportunità giustizialista, ma la possibilità di un intervento con un nuovo accordo. Che potrebbe sfociare in una multa, o comunque una pena sempre nell’ambito della limitazione del mercato o della profondità della rosa, senza però la scure dell’esclusione per più anni dalle manifestazioni europee, il vero fantasma di queste ultime settimane.
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