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Juan Jesus sta vivendo dei giorni difficili a causa della situazione razzismo che lo vede coinvolto. Il difensore azzurro domenica sera avrebbe voluto chiudere la vicenda sul campo, ma le dichiarazioni di Acerbi in cui si difende rimandando al mittente le accuse lo hanno ferito spingendolo a spiegare a tutti la sua verità. Il numero 5 azzurri in questa settimana ha scelto la solitudine, lasciando a casa il suo solito sorriso e rimuginando su quanto gli sta succedendo. Non solo la bruttezza di ricevere un insulto razzista, ma anche il peso di essere creduto a metà. Perché in tanti in questi giorni hanno provato a trovare una scusante al nerazzurro, forse troppi per l'importanza dell'argomento. Jesus, stando a quanto rivela l'edizione odierna de Il Mattino, ha scelto in questa situazione una strategia bene precisa, senza coinvolgere il Napoli. A seguire un estratto dell'articolo.
"Jesus è un ragazzo solare e allegro. Tra i più disponibili tra gli azzurri. Questi giorni sono stati infernali per lui. L'aver reso la deposizione, ieri mattina, ai giudici della Procura Figc lo ha liberato. Difficile comprendere perché non abbia voluto il Napoli al suo fianco. Ma si fatica a capire come il Napoli non abbia imposto la propria presenza visto che si tratta di un tesserato e che c'è di mezzo non una questione personale ma un episodio durante una partita. Insomma, tutto è tranne che un fatto personale o extracalcistico. Gesù ha fatto tutto da sé. Ha sentito un avvocato ma quando ha raccontato ai giudici quello che è successo era da solo, senza legali. Un altro segnale che forse ha voluto inviare: io vi racconto la verità, vi racconto quello che è successo, decidete voi. C'è anche, dietro questa linea, una forma di grande rispetto per l'Inter, la sua prima squadra italiana. Non vuole danneggiare il club ei tifosi ed è per questo che ha tirato il freno a mano dopo il fischio finale. Tutto inutile, ormai il dado era tratto. Gesù accetterà qualsiasi decisione, non intende fare ricorso. Né, soprattutto, fare la vittima".
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