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(Getty Images)
L'edizione odierna de Il Mattino si sofferma su un retroscena di mercato riguardante il CT dell'Italia Roberto Mancini, il quale avrebbe rifiutato offerte dal Tottenham, prima di affidarsi poi ad Antonio Conte, e dal PSG.
Ecco perché quando il suo telefono ha squillato con un prefisso londinese a novembre scorso, Mancini non ha vacillato nemmeno un momento. Era il Tottenham che gli stava offrendo la panchina di Nuno Espirito Santo, prima poi di affidarsi a un altro allenatore italiano con un passato da CT: Antonio Conte. Mancini ha detto «no», secco: senza dubbi, incertezze o perplessità. Perché il suo futuro era tinto di azzurro, quello della Nazionale. Non a caso ha un contratto che lo lega alla Federazione fino al 2026 che conferma la ferma volontà di portare a termine un progetto a lungo termine e che lui dalle parti di Coverciano non si sente di passaggio. Da questo punto di vista, quindi, anche il futuro non sembra in
bilico. A giugno penserà alla Nations League e non a possibili sirene tentatrici di club alla ricerca di nuovi manager. Su tutti ci sarebbe il PSG che con ogni probabilità darà il benservito a Pochettino. Sarebbe pronto a ricoprire d’oro Mancini che dai tempi del City ha sempre saputo avere un rapporto speciale con gli sceicchi. Non sarà questo il caso, però, perché il percorso di Mancini è a Coverciano. Per difendere il titolo di campione d’Europa nel 2024 e puntare al Mondiale 2026.
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