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Lutto Gattuso (Getty Images)
L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza la vittoria del Napoli a San Siro contro l'Inter nella semifinale di andata di Coppa Italia. La Rosea rende merito a Rino Gattuso, che ha vinto il suo personale derby contro i nerazzurri, che non perdevano da dieci partite (in tutte le competizioni).
"E’ stato un Napoli a immagine e somiglianza di Rino: tosto, concentrato, combattivo. Demme, il migliore, rende l’idea. Insigne in panca pure. Ha deciso Fabian Ruiz, fuoriclasse dormiente. Gattuso non si è vergognato di presentare un catenaccio con la pummarola ‘ncoppa: raccolti e ripartire. Nell’emergenza e nella disparità di valori vale tutto. Ma non sfugga il 52% di possesso del primo tempo. Il Napoli ha anche giocato. E comunque, per passare dal 2-3 col Lecce all’impresa di San Siro, un allenatore deve metterci tanto. E Rino lo ha fatto. Bravo".
Elmas alto a sinistra smaschera il finto 4-3-3 di Gattuso. In realtà il Napoli rispetta una doppia linea a 4, con Demme e Mertens un passo avanti: 4-1-4-1. Il piano di Rino è chiaro: gran filtro
senza palla e molto palleggio dopo la riconquista. Il piano riesce con una certa facilità grazie alla compiacenza dell’Inter che non fa nulla per togliersi le ragnatele di dosso: circolazione e ritmo lenti, poco movimento, nessuna giocata illuminante.
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