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Il Napoli perde, di nuovo. Lontano il ricordo del glorioso passato: la Lazio non vinceva contro gli azzurri dal 2012 all'Olimpico. Eppure ieri sera i partenopei hanno ridato vita a un palleggio e un'intensità che non si vedeva da un pezzo. Merito anche della prestazione del capitano, Lorenzo Insigne. Di seguito l'analisi de Il Mattino.
Con l’arrivo di Gattuso sulla panchina azzurra al posto di Ancelotti e con il ritorno al 4-3-3, il suo modulo preferito, sta tornando a brillare. Il capitano del Napoli ora disegna nuovamente le sue giocate tipiche del repertorio e contribuisce con continuità alla fase offensiva. La condizione atletica è migliorata e il suo apporto contro la Lazio è stato evidente anche in fase difensiva con tante rincorse all’indietro. Soprattuto sulla fascia per dare una mano a Mario Rui nel contenimento di Lazzari, l’esterno destro della Lazio abilissimo nella spinta.
Il gol non arriva in campionato dalla trasferta di Lecce, da fine settembre, un digiuno lunghissimo: il più recente lo ha messo a segno in Champions League a Salisburgo il 23 ottobre. Ma Insigne sta cominciando a prendere la mira, al gol c’era già andato molto vicino contro l’Inter colpendo una traversa su calcio di punizione, questione di centimetri: stavolta ha trovato di fronte un portiere insuperabile. Ma i segnali di crescita sono evidenti e il rendimento sta tornando quello dei giorni migliori: ora avrà bisogno di una grande prestazione al San Paolo e magari di un gol decisivo per l’abbraccio dei suoi tifosi.
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