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Lorenzo Insigne (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)
L’amplificazione sui social di qualsiasi evento può trasformarsi in un boomerang. È quello che è successo più o meno inconsapevolmente a Lorenzo Insigne per una clip-video di pochi secondi che da ieri gira in rete ed è diventata per il capitano un problema da dribblare, più complicato da saltare di un forte difensore. Lo riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
Sembra il classico saluto al tifoso, Checco il nome, ma poi quell’augurio finale suona decisamente strano, stonato "Ti auguro una 'presta libertà'". L’espressione in slang poco italiano, e nemmeno tanto napoletano, è tipica degli ambienti delinquenziali, cantata con ossessione da certi neomelodici, ed è dedicata a chi sta in galera perché presto possa uscirne.
Il capitano del Napoli, attraverso il club e il suo agente Vincenzo Pisacane, ha cercato di spiegare come è nato l’equivoco. Lorenzo si trovava qualche giorno fa in stazione a Roma con i familiari, quando è stato riconosciuto da qualche tifoso che in maniera pressante ha richiesto foto e anche questo video da dedicare a Checco, che Insigne anche per far presto, aveva il treno in partenza, ha realizzato convinto si trattasse di un malato di Covid cui augurare un immediato ritorno alla vita sociale, uscendo dall’isolamento. Quella “presta libertà” doveva frenare Insigne, perché purtroppo l’espressione non è ambigua e ha un significato preciso. Una gaffe da non drammatizzare ma che non dovrebbe capitare ai personaggi famosi, che sono anche esempio per altri giovani. Quello che Lorenzo cerca di essere attraverso una generosità difficilmente quantificabile verso chi sta peggio. È stato usato strumentalmente ma avrà capito la lezione.
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