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Stadio Diego Armando Maradona (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Per tutta la vita Diego Armando Maradona ha unito i napoletani, gli ha ridato orgoglio e senso di appartenenza, è stato lui più napoletano di chi è nato sotto il Vesuvio. Sembra assurdo pensare che oggi nel suo nome Napoli si divida ma questa è la situazione che è maturata, per l’appuntamento del 29 luglio fissato dall’amministrazione comunale uscente per l’inaugurazione ufficiale dello stadio con tanto di statua di Maradona. Alla quale il Napoli non parteciperà. Lo riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
Nessun dialogo, anzi è muro contro muro. Da un lato la Giunta De Magistris che vuole assolutamente l’avvenimento subito. Dall’altro De Laurentiis che ritiene sbagliata la data per una serie di motivi e nega qualsiasi forma di collaborazione. Per il presidente “carta canta”: esiste una convenzione e questa prevede che l’amministrazione di Napoli può disporre durante la settimana dell’impianto, ma non del campo di gioco. Ad esclusivo appannaggio del club per la cura del manto erboso. Motivo per cui il Napoli non ha alcuna intenzione di concedere il prato.
Si rischia anche uno strascico legale per quello che riguarda le sculture. La commissione creata dal Comune aveva emesso un
bando cui avevano partecipato dei soggetti, pronti anche loro ad assumersi gli oneri delle spese, che hanno garantito la riservatezza del progetto scultoreo. Ora viene contestato il fatto che l’artista Sepe abbia “pubblicizzato” prima la propria opera. Si minacciano azioni legali.
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