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Kvaratskhelia (Getty Images)
Il Napoli della stagione appena iniziata vince, convince e conquista i cuori dei tifosi azzurri, dopo un'estate fatta di dolorosissimi addii
Il nuovo corso del Napoli stupisce, ammalia, conquista. E si getta alle spalle l'estate delle polemiche, della tristezza, del disincanto e dello "smantellamento". Tanti, gli addii dolorosi che la tifoseria ha dovuto digerire - a fatica - nella caldissima estate che sta volgendo al termine: quello già previsto ed assodato di Insigne e Goulham, quello improvviso di Koulibaly, quello ipotizzato di Fabian, quello - dolorosissimo - di Mertens. C'era scetticismo, su una squadra che doveva rifondarsi, rinunciando a tanti elementi che ne avevano scritto la storia dell'ultimo decennio. Tanti nuovi acquisti di prospettiva, si temevano lunghi - e naturali - tempi di adattamento. Che non ci sono stati. L'edizione odierna del Corriere dello Sport analizza questo passaggio tra il passato ed il futuro, esaltando un presente ricco di speranze...e di emozioni: "È stato bello, bellissimo finché è durato. È stata la favola del principe azzurro del gol di nome Ciro, del capitano napoletano e di un immenso Comandante della difesa che la gente amava più d'un centravanti. Che storia, la storia di Mertens, Insigne e Koulibaly: totem, simboli, giganti. E che bravi Ospina, il portiere che calciava come un centrocampista, e Fabian, uno che con il sinistro la metteva dove voleva. Applausi, inchino, chapeau. Sì: ma poi è venuto il momento dei saluti". Il presente? Sembra roseo: "Amore viscerale per il Napoli di Kvaratskhelia, Kim, Raspadori, Simeone e compagnia: c'erano un georgiano e un coreano che poco più d'un mese fa si prestavano all'ironia della diffidenza, ma oggi Kvara e Minjae sono sempre in copertina".
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