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Vincenzo Iaquinta (Photo by Reporter Images via Getty Images)
Vincenzo Iaquinta, ex calciatore campione del mondo 2006, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de Il Mattino soffermandosi sul rapporto con Luciano Spalletti, suo ex tecnico ai tempi dell'Udinese, prossimo avversario proprio del Napoli in campionato.
"Spalletti è stato l'uomo e l'allenatore che per primo ha creduto in me. È stato bravo a capire il mio stato d'animo, spesso troppo umorale. Durante gli allenamenti, ero un giocatore, ma mi trasformavo in partita: ero diverso, troppo emotivo. Ha avuto fiducia e me l'ha trasmessa. Mi parlava, mi diceva di stare tranquillo perché avevo tutto per fare bene. Ma non solo: durante gli allenamenti insisteva tanto sulla tecnica per migliorarmi".
"L'uomo giusto al momento giusto. Sta dando tanto al gioco di una squadra che infatti è una delle più belle della serie A. Ma non mi stupisce. È sempre stato un sostenitore del bel gioco. L'attacco alla profondità e la continua ricerca della verticalizzazione. E da questo punto di vista Osimhen è l'interprete ideale per il suo stile di gioco. Come lo ero io ai tempi dell'Udinese. Pur di giocare con Insigne e Osimhen mi sacrificherei volentieri da esterno a destra. D'altra parte l'ho fatto anche con la Nazionale di Lippi nel Mondiale del 2006".
"Troppo presto per dirlo. Davanti hanno frenato a turno un po' tutte, e il finale di campionato sarà tutto da vivere. Quando si è così vicini è fondamentale non abbassare mai la tensione. Sarei contento per lui se vincesse lo scudetto. Non ci sentiamo da un po' e quella potrebbe essere l'occasione giusta per mandargli un messaggio".
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