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Foto Financial Times
L'edizione odierna di Repubblica ha colto l'occasione dell'anteprima del film scudetto per raccontare anche tantissimi retroscena dietro i quali si celano dei presunti dispetti di De Laurentiis al mondo Napoli dalla vittoria dello scorso anno in avanti.
"Dietro le quinte del trionfo del Napoli si consumarono storie di gelosie e dispetti, arsenico e vecchi merletti, che sono state l’origine dell’autodistruzione della macchina da guerra azzurra, poi materializzatasi ai giorni nostri. Galeotto fu il gol di Dia, nel derby con la Salernitana spostato al 30 aprile per il pressing sulla Lega di Aurelio De Laurentiis, che chiese e ottenne un po’ di tempo in più per organizzare lo show al Maradona. Mancavano tre punti alla conquista matematica dello scudetto e il presidente convocò allo stadio artisti e cantanti per dare il via in grande stile ai festeggiamenti, sfumati a 7’ dalla fine della partita per il beffardo gol del pari. Il numero uno azzurro aveva già fatto arrivare a Fuorigrotta il catering per una cena esclusiva di 350 invitati, che invece gli rimase sullo stomaco. Da lì s’innescò il meccanismo perverso che nei giorni successivi scrisse una pietra tombale nei rapporti già precari tra la proprietà, Spalletti e anche i giocatori. Nello spogliatoio il pareggio contro la Salernitana fu vissuto come un banale incidente di percorso: nessun dramma per qualche giorno di attesa in più, con lo scudetto ormai in cassaforte. “Ce lo stiamo trezziando chianu chianu...”, sorrise in dialetto Spalletti. De Laurentiis invece se la prese a male e decise di non seguire la squadra nella successiva trasferta di Udine, dove il sogno del Napoli diventò realtà il 4 maggio 2023. Ma il presidente alla Dacia Arena non mise mai piede e viceversa organizzò al Maradona una festa parallela con 50 mila tifosi, senza sentire l’esigenza di creare neppure un filo diretto con il Friuli: sarebbe bastato un banale collegamento sui maxischermi con il tecnico e i giocatori. Ma poi successe altro, al rientro dal Friuli. I giocatori pregustavano infatti l’atterraggio a Capodichino e il meritato bagno di folla, con il giro per la città in pullman scoperto. Invece il volo dei campioni fu dirottato in modo quasi clandestino all’aeroporto militare di Grazzanise e ancora adesso gli azzurri sono convinti che si trattò di un dispetto. Nulla fu più come prima, anche se la storia è stata scritta e rimarrà indelebile per sempre. Napoli campione d’Italia: 4 maggio 2023".
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