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(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
"Omofobo, sessista, razzista". Non appena si è diffusa la voce che Rino Gattuso, dopo la rottura con la Fiorentina, stava firmando per il Tottenham, i tifosi degli Spurs hanno lanciato una durissima campagna contro il tecnico calabrese. Gli hanno rinfacciato frasi provenienti dal passato: "I matrimoni tra omosessuali mi scandalizzano" (2008). "Non vedo bene le donne nel calcio» (2013, nei giorni della contrapposizione fra Galliani e Barbara Berlusconi). "A Busto Arsizio non ci sono razzisti" (2013, a commento degli insulti piovuti addosso a Boateng durante un’amichevole Pro Patria-Milan). Il fatto che dieci anni fa sia arrivato quasi alla rissa in campo con Joe Jordan, allora viceallenatore dei londinesi, ha acceso ancora di più gli animi e la protesta.
Il guaio, per Gattuso, è che in Inghilterra i tifosi contano parecchio, come ha dimostrato la recente vicenda della Superlega. Così l’arrivo dell’allenatore italiano al Tottenham è saltato, nonostante i buoni uffici di Mendes, suo potentissimo agente, e del nuovo direttore sportivo Fabio Paratici, appena sbarcato in Inghilterra dopo l’addio alla Juve. L’hashtag #NoToGattuso è stato più forte di tutti loro. Lo riporta l'edizione odierna del Corriere della Sera.
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