rassegna

Gattuso-Riccio, che amicizia! Insieme da 25 anni. La storia

Alessandro Silvano Davidde

Ogni qual volta l’allenatore si sbraccia davanti alla sua panchina, alle sue spalle appare la figura del suo vice che cerca di tranquillizzarlo ma allo stesso tempo non perde l’occasione per dare qualche altra indicazione alla squadra. Si...

Ogni qual volta l’allenatore si sbraccia davanti alla sua panchina, alle sue spalle appare la figura del suo vice che cerca di tranquillizzarlo ma allo stesso tempo non perde l’occasione per dare qualche altra indicazione alla squadra. Si muovono quasi in contemporanea Rino Gattuso e Gigi Riccio. Ma d’altra parte non potrebbe che essere così. L'edizione odierna de Il Mattino ha spiegato il rapporto profondo che c'è da il tecnico calabrese e il suo secondo.

Gattuso-Riccio, la storia di un'amicizia

Si conoscono da più di 20 anni, ovvero da quando Riccio, classe ‘77, arrivò nella Primavera del Perugia. Gattuso, classe ‘78, era lì già da un anno e ci mise un attimo ad aprirgli le porte del suo cuore così come della sua stanza in ritiro. Compagni inseparabili, in campo e fuori. Gennaro da Corigliano Calabro e Luigi da Napoli, due uomini del sud destinati a diventare grandi insieme. Quello del Perugia diventa il trampolino di un’amicizia profonda prima ancora che di una collaborazione professionale. In campo si trovano a meraviglia e insieme vincono anche lo scudetto Primavera a Perugia prima di ritrovarsi a Glasgow, in Scozia, dove Riccio raggiunge l’amico Gattuso ai Rangers.

Comunioni e gruppo

Poi le strade si dividono, ma solo per motivi professionali. Perché il rapporto tra i due resta strettissimo, al punto tale che Ringhio sceglie l’amico come padrino di battesimo della sua prima figlia (cosa che farà anche Riccio con Gattuso per suo figlio). Da calciatore Gigi era un centrocampista a cui piaceva buttarsi dentro: la mezzala tipica di un 4-3-3. Ovvero il modulo che più piace anche al suo amico Gattuso. Con Rino condivide tutto, si confrontano su ogni cosa di lavoro e studiano la notte per il giorno come migliorare ogni aspetto della loro squadra. Tra loro non ci sono segreti, e al primo posto nella classifica delle cose a cui tengono c’è la coesione del gruppo. A Perugia la loro amicizia si è cementata all’interno dello spogliatoio e hanno capito che, quando il gruppo è forte, la squadra può superare ogni ostacolo. E il primo simbolo di coesione è il loro legame di amicizia.