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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Il Napoli sabato prossimo sarà impegnato contro lo Spezia. Entrambe le squadre vorranno portare a casa i tre punti, gli azzurri per la Champions, i liguri per allontanarsi dalla zona retrocessione. La squadra di Gattuso, inoltre, vorrà vendicare la partita d'andata persa dopo aver avuto numerosi occasioni da gol. Quella gara rappresentò l'inizio della crisi del Napoli vissuta tra gennaio e febbraio. Sabato gli azzurri non potranno sbagliare o il treno Champions sarà definitivamente perso. Ma di fronte non troverà una squadra semplice, infatti lo Spezia di Italiano in questa stagione ha dimostrato di poter dar fastidio alle grandi. Un doppio ex ha voluto parlare della sfida sulle pagine del quotidiano online "Città della Spezia". Si tratta di Roberto Bordin attuale Ct della Moldavia.
Di seguito la sua intervista:
Pochi si aspettavano uno Spezia così vivace all'esordio in serie A
"Sta facendo davvero un grande campionato. Ha raccolto punti pesanti contro squadre di blasone, frutto di grandi prestazioni. Ultimo il pareggio strappato a Verona, contro una squadra ben messa in campo e difficile da affrontare come il Verona di Juric. Manca ancora qualche punticino per potersi dire fuori pericolo, ma c'è la possibilità di centrare un obiettivo che varrebbe come uno scudetto".
Gattuso ha portato la sua squadra a giocare molto bene a tratti, eppure è messo in discussione da settimane. E' particolarmente difficile lavorare nella piazza di Napoli?
"Il fatto è che vedere bel gioco e risultati ad ogni partita è complicato. Una squadra che appaghi gli occhi ok, ma alla fine, per tutti quanti, conta il risultato. Hai un obiettivo e lo raggiungi solo attraverso i punti. E poi devi sapere che ci sarà chi storce il naso anche quando vinci. Detto questo, per me Gattuso ha fatto grandissime cose in questa stagione, contando gli infortuni che si sono succeduti. Si sta giocando un posto in Champions League e non è scontato. Sarebbe un peccato se non rimanesse".
Vent'anni fa, quando lei era capitano, si diceva che se lo Spezia avesse ottenuto la promozione in serie B nel 2002, sarebbe riuscito a fare il doppio salto. Avevate questa sensazione?
"Chissà! Di certo sono stati anni significativi, in cui abbiamo mancato la promozione in varie occasioni. Quello era davvero l'anno giusto per salire, fu un campionato particolare nel finale. La promozione è arrivata al termine di un percorso diverso sotto la gestione Volpi, in cui è stata fatta una crescita che è durata anni. La serie A è un traguardo meritato, dalla società e dai tifosi che hanno fatto tanti sacrifici. Confermarsi in una serie maggiore è sempre difficile, ma sarebbe bellissimo poter vedere ancora lo Spezia in serie A".
Lo Spezia ha perso forse un po' di leggerezza man mano che si avvicina la fine del campionato?
“Non credo. Oggi sei vicino all'obiettivo. Hai un margine di errore, rispetto per esempio al Benevento, che deve darti fiducia. Non ci sono garanzie, questo è certo. Ma secondo me lo Spezia gioca ancora bene, Italiano ha girato tutta la rosa in una maniera perfetta, i cambi sono sempre efficaci. Se fossero pesanti di testa non avrebbero pareggiato a Verona. Contro il Genoa stesso sono stati condannati più che altro dagli errori individuali. Non giocano solo di rimessa, non subiscono mai gli avversari. Sono vivi”.
Lo Spezia deve trovare una vittoria da qui alla fine
“Una vittoria sarebbe importantissima. Ma anche muovendo la classifica un po' alla volta si arriva al risultato. Lo Spezia poi ha recuperato tanti punti in rimonta e oggi ha quella classifica anche grazie al fatto di non aver mollato mai. Tutti giocano per i tre punti , poi però bisogna sempre guardare al momento e rendersi conto della situazione in cui si è".
La sua esperienza napoletana
"Oltre a Lippi, lì ebbi anche Boskov e Simoni. Quattro anni fondamentali a Napoli, che hanno segnato tanto la mia carriera da calciatore e poi da allenatore. E' una piazza importantissima e ambiziosa".
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