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FIGC, Gravina: “Nessun campionato a rischio, vacciniamo noi gli italiani”

(Getty Images)

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, soffermandosi sulla crisi mondiale del calcio a causa della pandemia da Covid-19. CLICCA QUI PER LE ULTIME SU DE LAURENTIIS PRESENTE...

Domenico D'Ausilio

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, soffermandosi sulla crisi mondiale del calcio a causa della pandemia da Covid-19.

FIGC, Gravina sul possibile stop del calcio per la pandemia

 Gabriele Gravina (Getty Images)

Presidente Gabriele Gravina, teme un nuovo stop del calcio per la pandemia? 

"No. La terza ondata con le sue varianti colpisce i giovani, e questo preoccupa. Ma l’applicazione collaudata del protocollo e il monitoraggio costante sono una garanzia per la salute degli atleti. I contagi fin qui sono molto limitati. I campionati non corrono rischi".

La FIFA ha sospeso in Sudamerica le gare di qualificazione ai Mondiali. C’è preoccupazione per quelle europee di fine mese? 

"Ci saranno disagi, li affronteremo. Abbiamo i mezzi e le regole per giocare al sicuro, coordinandoci con le altre federazioni".

In Italia ci sono stranieri che dovrebbero fare il giro del mondo. I club faranno resistenza a lasciarli partire. Sono immaginabili deroghe? 

"Non ne abbiamo il potere. Ci atterremo alle disposizioni della FIFA".

Sui vaccini

Dalla UEFA filtra che i convocati per gli Europei non avranno priorità nelle vaccinazioni, mentre gli atleti olimpici saranno tutti immunizzati. Perché due pesi e due misure? 

"Credo e spero che arriveremo tutti nella stessa condizione. Per questo il calcio mette a disposizione i suoi hub sportivi per accelerare le vaccinazioni. Tutte le società hanno un’organizzazione sanitaria, di cui fanno parte medici, fisioterapisti e altro personale specializzato. Noi offriamo questa rete per somministrare il siero alla popolazione. Al fianco della Protezione civile, al fianco del porta a porta che sta per partire nel Paese".

È un’offerta al governo? 

"Sì, vogliamo dare il nostro contributo, come annunciato nella visita allo Spallanzani e condiviso dal direttore sanitario Francesco Vaia. Siamo presenti in maniera capillare in tutto il territorio nazionale con strutture e operatori. Li mettiamo a disposizione dell’Italia".