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rassegna

Fabian Ruiz, il sangue dopo la battaglia: grande prova di sacrificio dell’andaluso

Domenico D'Ausilio

L’edizione odierna de Il Mattino si sofferma sulla grande prestazione di sacrificio del centrocampista del Napoli Fabian Ruiz, uscito anzitempo per un taglio alla nuca contro il Barcellona. Fabian Ruiz, il sangue dopo la battaglia Con la...

L'edizione odierna de Il Mattino si sofferma sulla grande prestazione di sacrificio del centrocampista del Napoli Fabian Ruiz, uscito anzitempo per un taglio alla nuca contro il Barcellona.

Fabian Ruiz, il sangue dopo la battaglia

Con la testa fasciata e la maglietta piena di sangue come se avesse sezionato un pesce spada, Fabian Ruiz, non riesce a rientrare per giocare i minuti finali del recupero dopo essersi scontrato con Gavi. Non rimette i piedi nel campo, dopo che i suoi piedi hanno permesso di uscire al Napoli con un risultato buono per il ritorno. La sua partita è tutta nello scontro finale col taglio alla nuca, perché l'andaluso sinuoso ed elegante ha giocato in ripiegamento e marcatura, aiutando la linea difensiva napoletana. Sacrifici e disimpegni. In una partita robustamente atletica, che l'ha visto governare palloni e spezzare il palleggio avversario. Un'opera di persuasione e percezione, per poi regalare anche visione nelle ripartenze. Ogni pallone che sta nei suoi piedi assume un senso di liberazione e possibilità, anche se poi gli altri ne facevano dissolvenza ed errori non superando mai il quarto passaggio di seguito. Ruiz ci mette l'esperienza e la voglia di farsi notare dalla stampa spagnola e da Luis Enrique, più che una partita la sua è una opera di persuasione di cui beneficia il Napoli, piegato solo da un generosissimo rigore, in punta di dita, una magia dell'arbitro Kovacs con i polpastrelli di Juan Jesus.