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rassegna

La fatal Empoli, il Napoli di Conte chiamato all’esame di maturità: i precedenti

Sara Ghezzi
Gli azzurri dovranno sfatare un tabù

Il Napoli domenica scenderà in campo contro l'Empoli dove spesso ha vissuto giornate difficili. Conte, come sottolinea l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport è chiamato all'esame di maturità con la sua squadra, per non cadere dove lo fece anche Spalletti. A seguire un estratto dell'articolo.

La fatal Empoli, il Napoli di Conte chiamato all'esame di maturità: i precedenti

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"Fatale a chi, se non al Napoli? E potrebbero anche non essere bastati 112 giorni - dal 26 giugno, presentazione a Palazzo Reale, ad oggi - per fare di Antonio Conte un «principe della superstizione». Ma a volta basta anche meno, per esempio immergersi nel passato più recente, andare a rileggerlo senza lenti d’ingrandimento ed accorgersi che aveva ragione (come sempre) Eduardo: «Essere scaramantici è da ignoranti ma non esserlo porta male». Pure peggio, in certe circostanze. Stadio Computer Gross Arena, in arte «Carlo Castellani», 105 per 68 metri che sanno di lacrime e veleno, di ira e di stordente delusione: ognuno ha un angolo impraticabile nella propria vita calcistica ma Empoli, per il Napoli, sad’inferno. C’è chi ci lasciato una Champions, chi l’ultimo brandello dello scudetto, chi ciò che rimaneva d’una speranza d’infilarsi dalla porta secondaria in Europa: vero o falso, conviene attrezzarsi con gli scongiuri. za Stavolta, va di lusso, Empoli capita all’ottava giornata, c’è un’esistenza davanti a sé da modellare, e rispetto a ciò ch’è stato è un bel balzo in avanti: perché in questo viaggio nell’horror dell’ultimo decennio, la cronaca ha strapazzato le opinioni solitamente ad aprile. Rafa Benitez entrò al Castellani da quarto in classifica, due punti dietro la Roma, terza, e tre dalla Lazio, seconda, e però ne uscì dilaniato: 4-2 per l’Empoli e fuga praticamente decisive per le con correnti. Fu la sera in cui Maurizio Sarri convinse De Laurentiis a provarci, fu un’ora e mezza che (inaspettatamente) avrebbe spalancato a un ciclo nuovo, cinematograficamente da Grande Bellezza, ma fu pure una notte da incubi. Empoli è una parete grigia che sprigiona malinconia, con tutti quei post it in cui le date sono sottolineate con la matita blu: 24 aprile 2022, pareva seriamente improbabile prendersi lo scudetto ma visto che nulla è impossibile, a cinque gare dalla fine, quattro punti sul Milan potevano servire per sognare. Al 35’ della ripresa, Empoli 0 Napoli 2, e al 42’, Empoli 3- Napoli 2: non rimase che la disperazione, il trambusto del post partita, una mezza (?) crisi dei rapporti tra Spalletti e Adl e certo non la percezione che un anno dopo lo scudetto avrebbe sommerso ogni rimpianto. Ma il peggio, si sa, deve ancora arrivare e quando si presentò ad Empoli, settimo in classifica, Francesco «Ciccio» Calzona non intuiva neppure lontanamente che quella partita, la 33esima, l’avrebbe violentemente sbattuto lontano dalla dimensione europea che il Napoli attraversava da 14 anni: settimo, dunque in corsa per qualcosa, perse 1-0 (con contestazione), e si ritrovò nono, anticamera del decimo posto che avrebbe spinto De Laurentiis ad invocare Conte, l’esorcista".