Aurelio De Laurentiis non si arrende e promuove un altro ricorso sul divieto multiproprietà, al Collegio di Garanzia dello Sport, l'ultimo grado dopo che il mese scorso la Corte Federale d'Appello, dopo un rigetto in primo grado, aveva respinto il ricorso del presidente del Napoli, e quello di suo figlio Luigi, amministratore unico del Bari. Lo riporta l'edizione odierna de Il Mattino.
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Divieto multiproprietà, ricorso di Aurelio e Luigi De Laurentiis: i dettagli
Divieto multiproprietà, ricorso dei De Laurentiis
In pratica la famiglia De Laurentiis sarà costretta, dal campionato 2024/25, a vendere una delle due società, non potendo detenerle entrambe per regolamento federale, a prescindere dal campionato a cui si partecipa. I De Laurentiis hanno presentato ricorso in merito alla "nuova formulazione dell'art. 16 bis delle NOIF che vieta partecipazioni gestioni o situazioni di controlli, in via diretta e indiretta in più società del settore professionistico da parte del medesimo soggetto, del suo coniuge o del suo parente ed affine entro il quarto grado". Ricorso presentato contro la Federcalcio, la Lega di serie A, quella di B e anche la Lega Italiana Calcio Professionistico (Lega Pro). La modifica dell'art. 16 bis delle NOIF era intervenuto per evitare altri "casi Salernitana", con la società granata che lo scorso anno, a campionato in corso, era dovuta passare da Lotito a Danilo Iervolino.
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