L'edizione odierna del Corriere della Sera si sofferma sull'apertura delle buste relative alle offerte per i diritti TV della Serie A del prossimo triennio. Le offerte non hanno prodotto l’effetto sperato. La soglia minima di 1 miliardo e 150 milioni annui non era un obiettivo semplice da raggiungere, ma ora il matrimonio con i fondi di private equity, previsto nell’assemblea del 4 febbraio, si rende più che mai necessario per garantire sostenibilità al sistema.
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Diritti TV, buste avare: le offerte dei broadcaster non raggiungono la cifra sperata. Out Amazon e Tim
L’edizione odierna del Corriere della Sera si sofferma sull’apertura delle buste relative alle offerte per i diritti TV della Serie A del prossimo triennio. Le offerte non hanno prodotto l’effetto sperato. La soglia minima di 1...
Diritti TV, le offerte dei broadcaster non raggiungono la cifra sperata
Le proposte sono giunte da DAZN, la più generosa nelle buste, Sky, Eurosport, Mediapro e Infront. Hanno tradito le attese i grandi colossi, da Amazon a Tim, che sembravano propensi a entrare nel mondo del pallone della serie A. Così, largo alle trattative private con i broadcaster che si terranno venerdì 5 per ottenere proposte migliorative da sottoporre poi all’assemblea il lunedì seguente. Agli incontri, diretti dallo stesso ad della Lega con De Laurentiis, Lotito e Ferrero e gli avvocati Cappellini e Campoccia parteciperanno Sky, Dazn, Eurosport e Mediapro, ovvero le TV che hanno aderito all’asta per piattaforma e per prodotto. Qualora l’esito dei colloqui non fosse considerato soddisfacente spazio agli intermediari indipendenti. In caso di nuova fumata nera si procederebbe alle trattative con coloro che hanno manifestato interesse per diventare partner tecnici alla realizzazione del canale della Lega Calcio. Sono tre i candidati in lizza per l’allestimento della TV della Lega: Sky, Infront e Mediapro. Forse anche Eurosport.
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